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Tasse? C’è chi le baratta con lavoro

SINISTRA TANARO Pochi paesi hanno adottato il baratto amministrativo
Scambiare le tasse con la propria manodopera. Suona più o meno così l’idea del baratto amministrativo, la misura introdotta dal decreto Sblocca Italia, per venire incontro ai cittadini che non possono pagare i debiti con il fisco e si mettono così al servizio del proprio Comune. Nella sinistra Tanaro qualcuno lo ha già adottato, altri ci stanno pensando.

Sommariva del Bosco è nel primo gruppo. Nel paese governato dal sindaco Matteo Pessione sono state avviate già diverse procedure. Il sindaco spiega: «Sono poco meno di una decina le persone che oggi si sono impegnate in piccoli lavori di manutenzione, pulizia del territorio e altre semplici mansioni, per cancellare il mancato pagamento delle tasse comunali o di bollette». I mancati introiti, che variano caso per caso, potrebbero essere stimati in qualche centinaio di euro al mese. «Credo che sia un ottimo modo per far fronte al problema delle persone che non riescono a pagare le tasse e che sarebbe inutile perseguire per via legale, perché di fatto non hanno le disponibilità economiche. In questo modo, invece, la comunità viene ricompensata attraverso interventi utili a tutti».

baratto amministrativo

A Sanfrè, invece, il baratto amministrativo non ha ancora preso piede: «Valuteremo se intraprendere questa strada», commenta il primo cittadino Gianmario Racca, «anche alla luce delle esperienze che si stanno concretizzando in altri Comuni. Perché sia uno strumento efficace, dovrebbe utilizzare delle procedure specifiche. Invece le leggi sulla sicurezza sul lavoro ostacolano».

Tergiversa a causa della burocrazia anche Sommariva Perno. «Non è ancora stato fatto nulla di simile, sebbene ne avessimo parlato, tempo fa. Non è semplice l’inquadramento della procedura a livello fiscale, assicurativo e lavorativo. Ciò non toglie che non si possa valutare per il futuro», spiega il sindaco Simone Torasso.
Più pronto Govone. Il sindaco Giampiero Novara asserisce: «Occorre valutare la possibilità di introdurre questa forma di pagamento dei tributi, perché abbiamo cittadini che versano in situazioni difficili».
Il sindaco di Montaldo, Michela Coraglia, informa: «Dobbiamo ancora monitorare i pagamenti. Oggi non posso dire che nel nostro Comune questa sia un’esigenza, vedremo». A Piobesi il baratto amministrativo non è previsto, ma pare un’ottima idea. «Non abbiamo grandi pendenze, tuttavia lo ritengo una buonissima soluzione, che potrebbe prendere forma in futuro», dice il primo cittadino Mario Rinarelli. Estremamente lontana, anche solo l’idea, per i Comuni di Castellinaldo, Corneliano, Baldissero e San Stefano, che sostengono che nessuno, nei loro centri, ne ha fatto richiesta. Eredità finanziaria di difficile gestione e futuro incerto a Monticello. Il sindaco Silvio Artusio Comba spiega meglio: «Abbiamo un’eredità amministrativa complicata, per noi è difficile valutare l’idea. Per ora, non ci è stato richiesto».

e.a. e f.ge.

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