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Tutti noi abbiamo i mezzi per cambiare le cose nel mondo

«A 48 anni sono troppo vecchio per trovare un lavoro?»

Egregio direttore, ultimamente mi chiedo se non esista un modo per portare pace su questa terra. Io sono sicura che c’è. Così come c’è la distruzione, c’è anche il potere per fermarla. Se guardiamo il mondo pensando che non ci appartenga, non possiamo risolvere nulla, se invece ci rendiamo conto che tutti quanti abbiamo i mezzi per cambiare le cose, allora cambia anche la musica. Credo che sia necessario mettere in atto una rivoluzione mentale, un cambiamento radicale del nostro pensiero. Vorrei che l’umanità si rendesse conto di essere dotata di intelligenza e di capacità di risveglio dal torpore in cui è caduta. Sono stanca di sentire che siamo in mano a gente incapace. Siamo nelle mani di noi stessi e, se vogliamo cambiare le cose, facciamolo! «Coloro che dicono che il mondo andrà sempre così come è andato finora contribuiscono a far sì che l’oggetto della loro predizione si avveri» disse il filosofo Immanuel Kant. Un insegnante, un saggista, un filosofo, un politico appassionato di pace, uno scrittore, un giornalista e tante altre persone hanno il potere di indicare la strada a chi ne ha più bisogno. Il mondo è una catena, tutti imparano da tutti, e così si cresce e si migliora la terra, la nostra casetta in affitto. Con fermezza d’animo e onestà, assumiamoci le nostre responsabilità, che, in un modo o nell’altro, in silenzio o meno, cambieranno il corso della storia.
Evelina Abrardi, Alba

don rizzolo antonio_oEvelina studia al Liceo classico di Alba, ma le sue riflessioni non sono quelle di una giovane sognatrice. Sono molto concrete. Siamo noi adulti che sembriamo, a volte, aver messo da parte gli ideali in cui dicevamo di credere e nascondiamo dietro una maschera di cinismo il nostro disimpegno e la nostra disillusione. Non è vero che il mondo andrà sempre allo stesso modo, né è giusto trincerarsi dietro il «si è sempre fatto così». Ognuno di noi, nel suo piccolo, in famiglia, a scuola, nei posti di lavoro, può e deve fare la sua parte perché trionfino sempre il bene e la giustizia. Come scriveva Dostoevskij nei Fratelli Karamazov, «tutto, come l’oceano, scorre e comunica; tu tocchi in un punto, e il tuo gesto si ripercuote all’estremità opposta della terra». L’importante, allora, è decidere sempre «per l’umiltà e per l’amore», un amore concreto, vigile. Attento soprattutto a non seminare esempi cattivi nel cuore dei bambini.

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