A Narzole il Consiglio dice no al distacco di Vergne

NARZOLE Il Consiglio comunale, all’unanimità, ha detto no alla richiesta di alcuni residenti della frazione Vergne di “staccarsi” per entrare a far parte del territorio di Barolo.

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La questione era già arrivata all’attenzione del Consiglio mesi fa con strascichi polemici per i toni dell’istanza: alcuni residenti della valle oltre il Tanaro, firmatari di una petizione, lamentavano che la zona fosse stata trascurata dal Comune. Era seguito un lungo elenco di interventi realizzati negli ultimi dieci anni, per quel lembo di territorio e qualche discussione. La porzione di territorio interessata dal progetto, infatti, è consistente: rappresenta quasi il 30% di tutta la superficie di Narzole che vede anche altre frazioni, ad esempio Sant’Antonino divise, ma felicemente, fra più Comuni diversi. La scorsa settimana, il primo cittadino Fiorenzo Prever ha voluto portare la questione all’attenzione del Consiglio ribadendo: «Ciascuno si esprima liberamente e in ogni caso gli uffici comunali sono a disposizione per consegnare documentazione o quant’altro utile ai cittadini promotori dell’iniziativa».
«Quella parte di territorio fa parte dell’identità di Narzole», ribadisce il vicesindaco Mauro Dogliani, «insieme alla pianura, le colline di Vergne sono un pezzo della storia di Narzole e sono per noi un avamposto, di cui siamo orgogliosi, in Langa». Tutti i consiglieri hanno votato no alla proposta di cedere Vergne al Comune di Barolo.
Anche i consiglieri di minoranza, Mario Giaccardi e Massimo Costamagna, con Mario Bernocco, hanno espresso il loro parere contrario all’ipotesi: «Quella parte di territorio fa parte integrante del nostro Comune», spiegano, «e se ci si pronunciasse a favore di un distaccamento questo potrebbe valere poi anche per le altre frazioni».
Erica Asselle

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