Unesco: sì alle regole ma con buon senso

BAROLO Si può avere un riconoscimento come quello di patrimonio mondiale dell’umanità, ma non voler sottostare alle norme che detta? Si può scattare un’istantanea dei paesaggi vitivinicoli di Langhe, Roero e Monferrato e imporre che rimangano gli stessi per sempre? Sono solo alcune delle riflessioni suggerite dal convegno sul tema “Agricoltura e Unesco”, organizzato da Coldiretti Cuneo al castello di Barolo.
Il dibattito ha visto intervenire sindaci, esperti di geologia, architettura e agricoltura. Ad aprire i lavori, Delia Revelli, presidente di Coldiretti Cuneo, e Roberto Cerrato, direttore dell’Associazione paesaggi vitivinicoli di Langhe, Roero e Monferrato, che ha ricordato: «Siamo riconosciuti a livello nazionale come un laboratorio non solo di pensiero, ma concreto. Nessuno ha mai regalato nulla a queste terre e oggi più che mai sono qui a testimoniare che siamo stati premiati per la lunga battaglia che il 22 giugno 2014 ci ha decretati vincitori del riconoscimento».

Coldiretti
L’intervento del presidente provinciale e regionale di Coldiretti Delia Revelli.

Nelle parole degli intervenuti si percepiva l’orgoglio per quel “sì” pronunciato da 198 Paesi che ha consacrato le colline coltivate a vite delle aree piemontesi a patrimonio dell’umanità, ma molti sono stati i dubbi e le questioni sollevati rispetto alle linee-guida imposte dall’Unesco, sulle quali i pareri sono tuttora discordanti.
Paola Magosso, funzionario della Regione con delega alla pianificazione, è entrata nella fase successiva alla candidatura, dedicata all’adeguamento dei piani regolatori: «I contenuti delle linee guida sono prevalentemente centrati su alcuni obiettivi di tutela che riguardano l’utilizzo del terreno, i luoghi del vino e l’architettura rurale connessa all’attività vinicola.
Di linee guida e inserimenti urbanistici ha parlato l’architetto Fabio Gallo, mentre Fabrizio Rapallino, responsabile del Servizio vitivinicolo di Coldiretti Cuneo, e Franco Parola, responsabile di Coldiretti per i servizi sul territorio, hanno sollevato preoccupazioni rispetto ad alcune prescrizioni quali l’introduzione non consentita di colture estranee a quelle tradizionali nell’area Unesco.
L’assessore regionale all’Agricoltura Giorgio Ferrero ha sottolineato la necessità di avere regole condivise che non siano considerate un limite, ma un’opportunità. Ha concluso il dibattito il direttore di Coldiretti Cuneo Enzo Pagliano: «Sono necessarie regole di buon senso per mantenere il riconoscimento dato al territorio, ma ribadiamo che dovranno essere sostenibili, per preservare un patrimonio culturale, ambientale e agricolo quale è il nostro».

Debora Schellino

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