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Lo Stato ritardatario preoccupa

ALBA Da alcuni mesi il capogruppo consiliare di Forza Italia Carlo Bo mette in guardia l’Amministrazione sulla possibilità che il Comune non rispetti il Patto di stabilità. Questo a causa della scelta della maggioranza di spendere circa 800 mila euro per gli interventi del Piano territoriale integrato e la riqualificazione della scuola Umberto Sacco prima di aver incassato i finanziamenti assegnati da Regione e Stato.

Scuola Sacco
Una delle opere realizzate, in attesa dei contributi, è stata la riqualificazione della scuola Umberto Sacco.

Come si è conclusa la vicenda? Risponde lo stesso Bo: «Come temevo, purtroppo, il Comune non ha ricevuto tutti i contributi che gli spettavano e che aveva già speso. Probabilmente, e me lo auguro, la maggioranza ha studiato una soluzione per ovviare al mancato introito e quindi evitare lo sforamento del Patto, ma ci è stato detto nulla». Bo sostiene che parte del denaro sia stato recuperato facendo slittare all’inizio di quest’anno il pagamento dell’acconto di circa 600 mila euro) alla ditta che si è aggiudicata i lavori della nuova scuola media nel quartiere Moretta.
Contattato da Gazzetta, l’assessore comunale alle finanze Luigi Garassino ha spiegato che effettivamente non tutti i finanziamenti spettanti ad Alba sono stati incassati. «A fine anno abbiamo ricevuto i circa 350 mila euro regionali per il Piano territoriale integrato ma non i 500 mila euro statali per la Sacco», ha affermato Garassino, aggiungendo: «Non sono ancora in grado di fornire le cifre esatte sugli incassi totali del 2015, in ogni caso il conseguimento dell’obiettivo del Patto di stabilità è certo».
Bo è poi voluto tornare sulle parole pronunciate dal sindaco Maurizio Marello nell’ultimo Consiglio dell’anno, durante il quale aveva dichiarato che «il capoluogo delle Langhe grazie al virtuoso azzeramento del debito può ipoteticamente accendere mutui per 116 milioni di euro. L’opera di cancellazione del debito era stata avviata in maniera volontaria, e non obbligata da vincoli fiscali, dall’Amministrazione del sindaco Rossetto e dell’assessore Castellengo, con l’estinzione, tra il 2003 e il 2009, di oltre 9 milioni di euro di mutui (sui 17 milioni totali, nda)».

Enrico Fonte

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