Ultime notizie

L’Iva italiana sul tartufo è più alta che nel resto d’Europa: l’Ue chiede chiarimenti al Governo

BRUXELLES La Commissione europea, guidata da Jean-Claude Juncker, ha accolto la petizione, presentata nei mesi scorsi dall’eurodeputato Alberto Cirio, per chiedere che l’Italia adegui l’Iva del tartufo a quella degli altri Paesi Ue. In Europa, infatti, il tartufo viene considerato un prodotto agricolo spontaneo, con un’Iva che va dal 4 al 10%, a differenza del 22% applicato nel nostro Paese.

«È una notizia importante e molto attesa per un settore che vale tanto nel sistema turistico ed enogastronomico del nostro territorio – sottolinea Alberto Cirio, membro della Commissione agricoltura del Parlamento Ue – Bruxelles ha ritenuto fondata la nostra richiesta e ha già scritto al Governo italiano per avere un chiarimento in merito. Il fatto che a Roma ci sia il viceministro Olivero, che ha la nostra stessa posizione, ci fa ben sperare su una risoluzione definitiva del problema. La chiave sta semplicemente nel cambiare la natura giuridica del tartufo in quella di prodotto agricolo spontaneo. Ciò vuol dire garantire la libera ricerca, assoggettarlo a un’Iva più bassa e avere la possibilità di accedere ai fondi europei del Psr, di cui, a differenza di altri Paesi, non usufruiamo. Ma soprattutto – conclude Cirio – significa non avere bisogno di una nuova legge, perché è sufficiente adeguare quella attuale allo scenario europeo».

schulz-marello-cirio-petizione-iva-tartufo-alba-autunno2015

La petizione sui tartufi, a firma dell’avvocato Roberto Ponzio, era stata consegnata anche al presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, in occasione della sua presenza a ottobre, in Italia, all’inaugurazione della Fiera internazionale del tartufo bianco d’Alba. Schulz, come riportato in anteprima da Gazzetta d’Alba, aveva ritenuto inammissibile una discriminazione di questo tipo tra Paesi Ue. «La petizione ha superato il primo vaglio di ammissibilità – commenta l’avvocato Ponzio – Ritengo che, all’esito dell’istruttoria e dell’audizione che sarà effettuata in sede di Commissione dall’Unione europea, si possa avviare una procedura di infrazione comunitaria nei confronti dell’Italia e così dare pieno riconoscimento al tartufo come prodotto agricolo».

Banner Gazzetta d'Alba