Una Dop Langhe per le nocciole?

CORILICOLTURA Le etichette ministeriali che identificano le piante di nocciolo da mettere a dimora stanno mettendo in allarme i produttori e gli amministratori della nostra zona. Le fascette riportano la dicitura “tonda gentile delle Langhe” come sinonimo di “tonda gentile trilobata”. Sembra una sottigliezza tecnica, ma, come ha sottolineato la scorsa settimana in una conferenza stampa ad Alba l’eurodeputato Alberto Cirio, la situazione rischia di danneggiare i produttori di nocciola Piemonte Igp. Il disciplinare prevede che gli impianti certificabili debbano essere realizzati unicamente con la tonda gentile trilobata e a questo scopo, negli anni scorsi, il testo era stato anche modificato evitando il riferimento al precedente nome tonda gentile delle Langhe, dal momento che le Langhe sono un’area ristretta del Piemonte e ciò avrebbe potuto generare confusione nei consumatori. Nei mesi scorsi, però, il consorzio Civi Italia (che raggruppa associazioni vivaistiche e unioni dei produttori) ha manifestato l’intenzione di iscrivere nel registro nazionale delle specie da frutto la varietà di nocciolo tonda gentile trilobata anche con la precedente denominazione già a partire dalla corrente annata.

noccioleti

In giro ci sarebbero già 155 mila etichette (ognuna vale per 20 piante) con la doppia dicitura, non solo in Piemonte ma anche in Emilia e Lazio. In pratica, si possono mettere a dimora piante di nocciolo col nome Langhe e commercializzarne i frutti come tonda gentile delle Langhe anche in altre parti d’Italia col paradosso che a Cortemilia o a Cravanzana si deve usare la denominazione Piemonte Igp e non Langhe, termine che però può essere usato altrove.

L’europarlamentare di Sinio ha presentato una denuncia alla Commissione europea ritenendo che l’utilizzo della doppia dicitura sia in contrasto con i regolamenti comunitari e rischi di danneggiare i produttori piemontesi che seguono il disciplinare dell’Igp e confondere i consumatori, che troverebbero il nome Langhe su nocciole provenienti da altre zone. A dicembre e a gennaio la Regione ha inviato due note al Ministero dell’agricoltura e a Civi Italia segnalando il problema e chiedendo il ritiro delle etichette.

«Per rimediare a questa situazione è necessario innanzitutto bloccare la diffusione delle fascette. Il passo successivo sarà avviare l’iter per ottenere una Dop Langhe che caratterizzi le nocciole prodotte sulle nostre colline», ha affermato Cirio. Sulla stessa linea anche il presidente dell’Ente fiera della nocciola Flavio Borgna: «Il passo per arrivare alla Dop è indispensabile altrimenti, con l’aumento degli impianti in corso, tra 2-3 anni i prezzi non saranno più competitivi». «Serve rispetto per la nostra zona e per il lavoro svolto negli anni. Avere la Dop è importante», ha aggiunto il sindaco di Cortemilia Roberto Bodrito.

Un ordine del giorno in Regione è stato presentato dal consigliere di Forza Italia Franco Graglia e un documento analogo sarà adottato dai Comuni produttori, mentre Cirio ha sollecitato anche l’intervento europeo nei confronti di Olanda e Polonia, dove pare che la varietà tonda gentile delle Langhe sia stata inserita nei registri nazionali delle specie da frutto.

Corrado Olocco

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