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20 anni fa, Sant'Anastasia a Magliano

MAGLIANO
È nata da un’idea  di Pierre Tchakhotine e Raoul Molinari
Un’oasi di pace, di dialogo tra religioni e di tolleranza sulla collina di Magliano. Correva l’anno 1996, l’indimenticato Raoul Molinari incontrava ad Alba il pittore e scrittore russo Pierre Tchakhotine.

santanastasia_maglianoSono anni di grande impegno per l’artista del Paese che un tempo fu degli zar: dal 1988 partecipa al progetto Sant’Anastasia che promuove il restauro degli affreschi quattrocenteschi nella chiesetta di Santa Anastasia di Sale San Giovanni, nelle Langhe, l’edificazione di una chiesa in riva al Volga a Uglich e l’invio nello spazio sulla stazione Mir di due icone raffiguranti la santa per riportare la pace nei Paesi dell’ex Jugoslavia. Manca ancora qualcosa e dall’incontro con Molinari nasce l’idea di edificare una piccola chiesetta dedicata a Sant’Anastasia. <EM><EM>Dove? All’albese torna in mente la collina di Santa Maria a Magliano dove ama passeggiare in primavera quando la natura si colora di mille tonalità. La risposta della cittadinanza e del parroco don Guido Davico (che collaborerà attivamente alla cura e alla gestione della chiesetta nel corso degli anni) è da subito piena di entusiasmo. Non da meno la disponibilità del Comune d’origine di Tchakhotine, Mishkin, che invia nel Roero due artigiani e il legno proveniente dalle foreste dell’alto Volga necessario per la costruzione della chiesa, che prende il nome di “Cappella di Sant’Anastasia e della Riconciliazione”.

Altissimo il valore simbolico, come spiega l’allora sindaco Cesare Giudice: «La chiesetta rappresenta un esempio di pace e riconciliazione perché situata davanti al parco della rimembranza dei caduti maglianesi in guerra, presso la chiesa di Santa Maria delle nevi. Le stesse nevi russe, nelle quali si dispersero tanti soldati italiani, tra cui 23 maglianesi sui 37 caduti dell’ultima guerra. Nel ricordo dell’aiuto dato dalle mamme e nonne russe ai nostri soldati affamati e congelati, anche se stranieri invasori. Non solo, è un simbolo di dialogo fra cristiani dell’Est e dell’Ovest europeo, continuato con gli anni, con la permanenza estiva a Magliano del prete ortodosso di Mishkin Joan Gavrilov, ospitato da don Guido, e con battesimi di rito ortodosso». L’inaugurazione ufficiale è datata 29 giugno 1997, un giorno simbolico, quello dedicato ai Santi Pietro e Paolo, per entrambe le confessioni alla presenza del vescovo di Cherconeso e della diocesi albese Sebastiano Dho.
Marcello Pasquero

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