Spesa sociale. Alba la città che investe di più

Spesa sociale. Alba la città che investe di più

ASSISTENZA L’Amministrazione comunale investe una media di 131 euro l’anno per cittadino. Bra è seconda con 129, terza Cuneo con 116.
Tra le sette città della Granda, Alba è prima in quanto a spese destinate al sociale. Secondo i dati (relativi ai bilanci consuntivi 2013) riportati dall’associazione di statistica romana Openpolis (www.openpolis. it), la capitale di Langhe e Roero investe annualmente 131 euro per il benessere di ciascun cittadino.
Seconda delle sette sorelle cuneesi Bra, con 129 euro pro capite, terza Cuneo con 116 euro, quarta Savigliano con 101, quinta Saluzzo che spende 97 euro a persona, sesta Mondovì con 92. Chiude Fossano, settima, con 82 euro.
Commenta la graduatoria il vicesindaco e assessore alle politiche sociali di Alba Elena Di Liddo: «L’Amministrazione Marello ha investito molto sul sistema sociale, cercando di mantenere invariati i servizi per famiglie, anziani e giovani, ma pure le attività extra promosse insieme al Consorzio socio-assistenziale Alba, Langhe e Roero».

Ma a quanto ammontano gli investimenti fatti dal Comune di Alba nel 2015?
Risponde l’assessore al bilancio Luigi Garassino: «Lo scorso anno questo Comune ha dato al Consorzio circa 990mila euro, più un contributo straordinario di 145mila, il tutto per la pronta accoglienza, l’assistenza ai minori o ai portatori di handicap e l’emergenza abitativa. Complessivamente, invece, la spesa impegnata per i diritti e le politiche sociali e la famiglia ammonta a circa 2 milioni e 900mila euro».

È richiesto un impegno ingente perché la crisi ha scatenato diverse emergenze, su tutte quella abitativa: come riportato da Gazzetta nelle scorse settimane ben trenta famiglie hanno una collocazione provvisoria in attesa di poter accedere a una casa vera e propria.
«Se in passato le famiglie occupavano per un periodo breve gli alloggi messi a disposizione, oggi questo lasso temporale è cresciuto», osserva Di Liddo, aggiungendo: «Per fortuna il Comune può contare sull’ottima collaborazione con il Consorzio, che oltre a contrastare l’emergenza abitativa cerca di favorire l’autonomia scolastica dei ragazzini provenienti da nuclei familiari in difficoltà, sostiene attività di prevenzione del disagio come l’Estate ragazzi e l’Ufficio stranieri, mantenuto in vita nonostante il taglio di risorse imposto dalla Provincia».
Abbiamo interpellato anche il direttore del Consorzio socio-assistenziale, Marco Bertoluzzo. Arrivato nel 2015, ha dato continuità all’operato dei predecessori, che «erano riusciti a mantenere i servizi pur riducendo i costi», come afferma lo stesso Bertoluzzo. «Con il Comune di Alba non c’è mai stata una separazione netta di competenze, ma si è sempre collaborato, investendo per gli anziani – con centro diurno, minialloggi e servizi a domicilio – e pure per l’emergenza abitativa, i minori e le famiglie con difficoltà educative. Alba è la capofila, ma anche l’esempio per gli altri 64 Comuni consorziati».
Francesca Gerbi

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