Nel 2015 una vendemmia positiva

In Piemonte sono in crescita gli ettari vitati 1

VINO In collaborazione con il Consorzio Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, abbiamo fatto il punto della situazione sulla vendemmia 2015 ad alcuni mesi dall’evento produttivo. Globalmente, possiamo dire che i dati consuntivi confermano l’andamento dell’annata, che ha fatto segnare un incremento quantitativo rispetto all’anno precedente, riproponendo in linea di massima una situazione produttiva che nei numeri si avvicina al 2013. Volendo individuare altre tendenze di sviluppo, trova conferma il forte legame tra il territorio alla destra del Tanaro e il vitigno Nebbiolo, mentre continuano a segnare il passo altri vitigni, in particolare il Dolcetto e il Barbera.

vendemmia 2013 carcere alba 1

Le superfici vitate. Le Denominazioni di origine analizzate sono dieci: Barolo, Barbaresco, Dogliani, Diano d’Alba, Barbera d’Alba, Nebbiolo d’Alba, Dolcetto d’Alba, Verduno, Alba, oltre al grande complesso del Langhe. Mancano le Docg Roero (incluso il Roero Arneis) e Asti (incluso il Moscato d’Asti) perché sono di competenza di altri consorzi. La superficie vitata totale di questi vini è sostanzialmente stabile. A partire dal 2007 il dato è costantemente attorno ai 9mila ettari. Il dato del 2015 è di 9.023 ettari, con una flessione di 85 ettari rispetto all’anno precedente. Anche nel 2015, le conferme positive giungono dai vini legati al Nebbiolo: Barolo, Barbaresco e Nebbiolo d’Alba. Anche il Langhe Nebbiolo ribadisce lo stesso andamento: il dato 2015 è di 315 ettari con un aumento di 66 sull’anno prima. Continuano a perdere terreno i vigneti a base di Dolcetto, emulati anche da quelli a base di Barbera, che perdono altri 28 ettari sul 2014.

La produzione 2015. I valori produttivi del 2015 hanno risentito in modo preciso dell’andamento dell’annata, con situazioni qualitative decisamente più interessanti rispetto al 2014, che aveva finito per privilegiare le denominazioni di ricaduta rispetto a quelle di primo livello. Tutte le dieci denominazioni prese in considerazione, infatti, evidenziano un aumento, anche significativo, del dato produttivo. Globalmente, l’incremento produttivo è di circa 5 milioni di bottiglie (poco meno del 10 per cento), ripristinando quasi il livello del 2013. Sono ancora i vini del Nebbiolo a giocare il ruolo di protagonista. Gli incrementi maggiori sono legati a Barolo, Nebbiolo d’Alba e Langhe Nebbiolo, mentre il Barbaresco cresce in modo più contenuto e manifesta una maggiore stabilità di sviluppo.

Nonostante la riduzione dei loro impianti, confermano la tendenza alla crescita anche i tre vini a base di Dolcetto e la Barbera d’Alba. Nel caso dei vini del Dolcetto l’incremento è costantemente superiore al 10 per cento, mentre la Barbera d’Alba cresce percentualmente in maniera più limitata. Aumenta anche la Doc Langhe: con le sue numerose tipologie aggiunge più di 550mila bottiglie al dato dell’anno precedente, con il Langhe Nebbiolo in grande spolvero (circa 3 milioni e 350mila bottiglie rispetto ai 2 milioni e mezzo del 2014). Tra i vini minori, consolida le sue posizioni il Verduno a base di Pelaverga, mentre resta piccola e piuttosto contraddittoria la situazione della Doc Alba.

Giancarlo Montaldo

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