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Posti dimenticati nelle immagini di Tesori perduti

ALBA Da sabato 14 al 29 maggio mostra in San Giuseppe
I fotografi si dedicano a ciò che è dimenticato, tentano di descrivere e raccontare nelle loro immagini luoghi dell’edilizia e dell’architettura fatiscenti, ma agli occhi del visitatore pieni di fascino a causa del loro abbandono o di una sorta di rimpianto per la loro bellezza rovinata. È la logica che sta dietro Crepuscoli-Visioni da luoghi dimenticati, la mostra che – dopo essere stata inaugurata a Dogliani nella residenza per anziani Anni azzurri – sarà presentata ad Alba sabato 14 maggio, dalle 17, nella chiesa di San Giuseppe, dal gruppo fotografico Tesori perduti.

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Spiega Marzio Scanavino, fotografo e organizzatore della rassegna: «La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 29 maggio. La filosofia è quella della cosiddetta esplorazione urbana (in gergo urbex). Fotografi amatoriali e professionisti si recano in prossimità di strutture abbandonate, le immortalano e condividono le immagini attraverso pubblicazioni, mostre, post sui social network. Ma non rivelano il luogo del ritrovamento per paura degli sciacalli che potrebbero rovinare ulteriormente le ville, le case e gli edifici già consumati dal tempo, rubando ad esempio rame, mobilia e sanitari».

Prosegue Scanavino: «Tesori perduti nasce in maniera spontanea, dall’esperienza e amicizia di un gruppo di fotografi uniti dalla passione comune per il fascino della decadenza degli edifici. Da questo connubio emerge anche la serie di mostre che stiamo portando in giro per il territorio, con l’intento di presentare il fascino di questo mondo parallelo e spesso dimenticato. La nostra volontà è di offrire, tramite il diverso approccio di ogni singolo fotografo, una visione ampia degli stili e delle meraviglie che giacciono abbandonate, spesso sotto i nostri occhi».
Fanno parte del gruppo Alfio Barbero, Alberto Grima, Andrea Stoppa, Blas. Phgrafik, Caterina Mozzone, Cristina Giaccardo, Fabrizio Ambrosio, Gianpiero Casetta, Melissa Ghezzo, Roy Barnett, Stefano Barattini, SottoEsposto. L’ingresso alla mostra è gratuito.

Matteo Viberti

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