Il salone di Confindustria Cuneo per Michele Ferrero: “Un esempio ineguagliabile”

Il salone di Confindustria Cuneo per Michele Ferrero: "Un esempio ineguagliabile" 2

CUNEO Grande emozione lunedì 30 maggio, a Cuneo, nella sede dell’Unione industriale della Provincia, per la cerimonia di intitolazione del salone di Confindustria Cuneo all’industriale albese Michele Ferrero. Un evento storico per gli industriali cuneesi, la cui solennità è stata avvalorata dalla presenza in via del tutto eccezionale della signora Maria Franca Fissolo, «preziosa e insostituibile moglie di Michele» e del neo presidente nazionale di Confindustria Vincenzo Boccia, ad una delle sue prime uscite pubbliche dopo l’elezione dello scorso 25 maggio. Un “parterre de rois” a cui non hanno fatto mancare la loro partecipazione tutte le maggiori istituzioni e autorità della provincia di Cuneo, unitamente ai rappresentanti degli imprenditori associati a Confindustria Cuneo.

Il salone di Confindustria Cuneo per Michele Ferrero: "Un esempio ineguagliabile" 1

«Da oggi l’esempio morale di Michele Ferrero guiderà i nostri imprenditori, nel rispetto di quelli che sono stati i suoi ideali di una vita: il lavoro, la centralità della persona, l’attaccamento al territorio, l’attenzione al prodotto, la cura della qualità, riassunte nel motto ‘lavorare, creare, donare’ – ha detto Franco Biraghi, presidente di Confindustria Cuneo, nel suo intervento di apertura -. I meriti dell’impresa di Michele Ferrero sono stati celebrati da molti protagonisti di questo territorio, ma solo un imprenditore, una persona che sacrifica tutta la sua vita per l’impresa in cui crede, può capire veramente quanto grande sia stata la sua opera, valsa il sacrificio e il lavoro di una vita intera. Così come solo la moglie di un imprenditore può comprendere il travaglio dei giorni e delle notti trascorsi nella riflessione sulle decisioni migliori da prendere, la preoccupazione per il futuro delle famiglie che da noi dipendono, il coraggio da trovare per superare i momenti bui, ma anche la gioia dei successi e la soddisfazione di poterli condividere con i nostri collaboratori. Un’impresa è questo: una casa comune costruita con i mattoni del lavoro duro, del sacrificio del proprio tempo libero e a volte degli affetti, del coraggio e del rischio, del buon senso e dell’amore, e nel caso di Michele, anche della fede».

Il salone di Confindustria Cuneo per Michele Ferrero: "Un esempio ineguagliabile"

«Sono estremamente onorato di poter esprimere in questa sede i più sentiti ringraziamenti a nome mio, di mia madre e della mia famiglia – queste le parole di Giovanni Ferrero, Ceo dell’omonimo gruppo, nel messaggio di ringraziamento recapitato e letto durante la cerimonia -. La decisione di Confindustria Cuneo di intitolare a mio padre, Michele Ferrero, il proprio salone costituisce un motivo di grande orgoglio per noi e per tutto il gruppo Ferrero. Questa iniziativa, infatti, è un gesto concreto di celebrazione delle caratteristiche di imprenditore, innovatore e precursore dei tempi, dell’illuminato pragmatismo e della straordinaria forza morale di mio padre che, grazie a queste doti e alla sua fedeltà alla propria famiglia, alla propria azienda, al proprio credo e alla propria terra hanno permesso alla Ferrero di diventare l’azienda multinazionale di successo che è oggi. L’occasione di oggi mi è molto gradita per ricordare il profondo legame che Michele Ferrero ha sempre avuto con la provincia di Cuneo e con Alba e per confermare il nostro impegno a restare fedeli al patto fondativo e fiduciario con la terra nella quale il gruppo Ferrero affonda le proprie origini».

«È bello essere qui oggi – ha affermato il presidente nazionale di Confindustria, Vincenzo Boccia -. È un onore per me. Michele Ferrero era un genio. Un uomo riservato e schivo, con una fede incrollabile e una passione incredibile per il suo lavoro e la sua gente. È lui che ha inventato uno dei brand italiani più famosi al mondo, la Nutella, portando ovunque la nocciola piemontese. Ha lavorato nel silenzio fino all’ultimo giorno di vita. È stato per Confindustria, per tutta l’impresa italiana e per il Paese un modello e un esempio, difficilmente eguagliabile».

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