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Un milione per la Casa delle associazioni

MONTÀ
Nell’ultimo Consiglio è stato approvato il bilancio consuntivo 2015 di Montà. Silvio Moresco, responsabile finanziario del Comune, ha evidenziato come le entrate ammontino a 3,977 milioni di euro, con una crescita del 25 per cento sul 2014, in seguito a contributi straordinari statali. Tra le entrate correnti, in aumento quelle di Imu/Ici (da 723mila a 752mila), della Tasi (da 153mila a 163mila), mentre resta invariato il gettito di Tarsu/Tares (507mila).

Sul versante delle spese correnti sono in diminuzione quelle del personale (da 716mila a 600mila), quelle per mutui (da 635mila a 558mila) e da trasferimenti (da 253mila a 230mila).
Il totale delle spese correnti scende a 2.479.861 euro contro i 2.699.736 dell’anno precedente. In seguito a ciò l’autonomia finanziaria del Comune passa dal 93,98 per cento al 92,54 per cento, il che significa che lo Stato vi contribuisce solo con un 7,5 per cento.

Alcune immagini della commemorazione della Virgo Fidelis del 2014
Il sindaco Giuseppe Costa durante la commemorazione della Virgo Fidelis nel 2014

L’autonomia impositiva cresce dall’82,5 per cento all’84,23 per cento. Il conto consuntivo si chiude con un avanzo di amministrazione di 132mila euro, che sarà destinato in parte a investimenti.
Il bilancio di previsione 2016 pareggia a 6,865 milioni di euro. Sul totale delle entrate correnti, 2.768.600, quelle tributarie comportano 568mila di Tari, Tasi, Tares, 295mila addizionale Irpef, 820mila di Imu, Ici, 547mila per il fondo di solidarietà. Quanto alle spese, la quota maggiore è per investimento (3,513milioni di euro). Sono previste, tra le altre, spese di un milione di euro per la Casa delle associazioni, 622mila per manutenzione degli edifici scolastici, 400mila per la sistemazione di strada Redina, 535mila per porre rimedio alla frana in località Vadrile.

Tariffe invariate riguardo alle imposte. L’unica novità è per l’Imu sui terreni agricoli, che sarà pagata solo dai proprietari non coltivatori diretti. Dall’opposizione è giunta la proposta di introdurre il baratto amministrativo per i contribuenti in difficoltà, cioè il pagamento di tasse e imposte attraverso prestazioni di pubblica utilità come pulizie.

Il sindaco, ricordando che già in passato si erano accordate rateizzazioni e sconti a persone in difficoltà, si è mostrato disponibile ad affrontare la questione, ma non subito perché in bilancio non si potrebbero coprire i mancati introiti e perché tecnicamente non è possibile affidare certi lavori a privati. Il bilancio è stato approvato con l’astensione degli esponenti di minoranza, contrari invece sull’addizionale Irpef (rimasta al 5 per mille) poiché avrebbero preferito un’impostazione per scaglioni di reddito.

Giorgio Babbiotti

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