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San Giovanni, la storia in un volume

San Giovanni, la storia in un libro

ALBA Il primo volume sarà presentato il 30 giugno con il nuovo lotto dei lavori di restauro
Il primo volume del saggio storico e artistico La chiesa di San Giovanni Battista (dedicato al periodo dall’antichità al Settecento) sarà presentato giovedì 30 giugno, alle 21, nella parrocchia guidata da don Renato Gallo.

L’opera, curata da Walter Accigliaro e Gianni Boffa, è edita con i contributi dei due curatori e del gruppo di lavoro che comprende don Lorenzo Costamagna, viceparroco del duomo e appassionato di storia, la storica dell’arte Silvia Gallarato, responsabile del Museo diocesano e Silvio Rolando. Le fotografie sono di Elisabetta, Eugenio e Pierangelo Vacchetto.

La storia della chiesa di piazza Pertinace, «dipendenza del Capitolo e sede conventuale in Alba», come recita il sottotitolo del saggio, è stata edita per iniziativa dell’associazione culturale San Giovanni con la collaborazione di Turismo in Langa. La sua pubblicazione va a riempire un vuoto su un edificio sacro che, collocato «presso l’antico “brichet”, dopo la cattedrale di San Lorenzo e la scomparsa chiesa di Santa Maria del ponte, è tra le chiese più antiche di Alba», già attestata nel 1305 e dal 1556 (fino all’età napoleonica) sede del convento agostiniano, come scrive nella prefazione Alessandro Crosetti dell’Università di Torino.

La presentazione del volume sarà l’occasione per «dare conto del secondo lotto di lavori di restauro dell’interno», dice Attilio Cammarata, che dell’associazione San Giovanni è il presidente. «La scorsa settimana, martedì, siamo partiti con l’intervento sul lato nord della navata (a destra dall’ingresso). Siamo alla fase dei sondaggi, appena arriverà il via libera dalla Soprintendenza partiremo con la delaminazione della parete, che consiste nell’eliminazione di strati di pittura per riportare la decorazione all’aspetto ottocentesco. Le opere coordinate dagli architetti Mauro Rabino, Ivana Boglietti e Simone Modica, sono state finanziate dalla fondazione Crc con 40mila euro».
La ripulitura è destinata a dare all’interno del San Giovanni lo stesso aspetto dell’abside, dove l’operazione è stata portata a termine un paio d’anni fa. L’obiettivo finale – molto più impegnativo e oneroso – riguarderà il sottosuolo. Con due finalità: la prima è eliminare l’umidità che sta facendo scrostare le pareti. L’altra è indagare uno spazio che potrebbe rivelare particolari importanti sulla costruzione originaria della chiesa, oltre a reperti romani. Sotto il pavimento di San Giovanni potrebbe trovare posto un museo multimediale dedicato all’arte antica ad Alba, della quale la chiesa conserva diverse delle testimonianze più importanti.

p.r.

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