Dalla Regione 8,7 milioni per sistemare strade e acquedotti

Dalla Regione 8,7 milioni per sistemare strade e acquedotti
L'assessore regionale alla Montagna Alberto Valmaggia.

REGIONE PIEMONTE La Giunta Chiamparino, su proposta dell’assessore cuneese, Alberto Valmaggia, ha approvato la delibera con cui sono state assegnate le risorse e si è dato l’incarico al Settore Sviluppo della Montagna e Cooperazione Transfrontaliera di elaborare due bandi per la presentazione delle domande di sostegno riguardanti l’operazione 4.3.2 del Programma di Sviluppo Rurale (Psr) 2014-2020.

Obiettivo? Ripristinare, sul territorio regionale, strade di transito libero e acquedotti rurali per utenze domestiche al servizio di più imprese agricole: il primo bando per le zone montane e pedemontane alpine; il secondo per le zone collinari e appenniniche del Piemonte orientale. I due testi, con le regole di partecipazione, predisposti attraverso due determinazioni dirigenziali, sono stati pubblicati sul Bollettino Ufficiale della Regione il 16 giugno scorso. Per ogni bando ci sono disponibili 4.350.000 euro (totale 8.700.000 euro).

Il contributo coprirà l’80% delle spese ammesse, con un massimo richiesto di 250.000 euro e un minimo di 62.500 euro. Il finanziamento non verrà concesso per opere al servizio di singole aziende. Inoltre, non sarà possibile intervenire su strade comunali, provinciali, regionali e statali. Così come non verranno erogate le risorse per lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria: dall’asportare il manto superficiale del terreno per coprirlo, poi, con uno strato bituminoso alla cura di cunette, canalette, attraversamenti e opere di sostegno esistenti; dalla stesura di microtappeti di asfalto alla riasfaltatura di strade già bitumate.

Le domande vanno presentate entro il 14 ottobre. Possono proporle i consorzi e le forme associative che abbiano come obiettivo statutario quanto previsto dalla misura del Psr. Per ogni richiesta è possibile inserire un massimo di cinque tratti di strade sulle quali intervenire, mentre non c’è un limite per quanto riguarda gli acquedotti. E’ stato scelto il percorso di due gare distinte per non penalizzare i consorzi alpini, i quali sono meno strutturati e hanno meno soci rispetto a quelli della collina e della montagna appenninica.

L’assessore Valmaggia spiega: «Attraverso l’operazione  intendiamo sostenere gli investimenti relativi a quelle infrastrutture necessarie allo sviluppo, all’ammodernamento e all’adeguamento delle aziende agricole e selvicolturali di collina e di montagna. Un altro tassello per rendere le terre alte più vivibili e con maggiori opportunità di crescita per quanti decidono di lavorarci e vivere».

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