La filiera piemontese del nocciolo guarda al futuro

La filiera piemontese del nocciolo guarda al futuro

NOCCIOLE Un convegno per discutere del futuro della frutta in guscio del nostro territorio. “Nocciolo, noce e castagno” ha richiamato, sabato 11 giugno, nel Palaexpo di Cherasco centinaia di addetti ai lavori. A fare gli onori di casa: il presidente di Confagricoltura Cuneo Enrico Allasia che nel proprio intervento ha sintetizzato i temi principali del convegno.

«Vista l’importanza crescente della frutta in guscio nel nostro territorio, vi sono diversi punti da tenere in forte considerazione per il futuro: primo, serve un piano nazionale di sviluppo del settore adeguato per un mercato che è in continuo cambiamento» ha esordito Allasia aggiungendo «Di pari passo, occorre migliorare la produttività, salvaguardando la qualità e va prestata la massima attenzione all’aspetto fitosanitario, a partire dal materiale vivaistico che deve essere selezionato e certificato. Inoltre servono maggiori investimenti nella promozione di tutta la frutta in guscio piemontese».

Dopo i saluti dei presidenti Pierpaolo Bertone (Ascopiemonte) e Ludovico Cogno (Piemonte Asprocor), si è entrati nel vivo dei lavori, partendo dall’analisi dei molti aspetti riguardanti la coltivazione del nocciolo in Piemonte e non solo. A intervenire sono stati Alberto Manzo, coordinatore del Tavolo di Filiera del Mipaaf, Giuseppe Russo, presidente Fnp Frutta in Guscio di Confagricoltura, Eddo Rugini, dell’Università degli studi della Tuscia (Viterbo) e Andrea Allavena, ricercatore del Crea.

Dopo la Turchia, l’ospite internazionale di questa edizione del convegno è stata la Spagna con Roger Palau, responsabile tecnica Adv Avellana Reus, che ha spiegato le caratteristiche della corilicoltura in Catalogna. Anche la politica non è mancata al dibattito con gli interventi di Giorgio Ferrero, assessore all’agricoltura della Regione Piemonte, e di Alberto Cirio, europarlamentare.

Banner Gazzetta d'Alba