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Tutto tace sul destino del carcere albese

Tutto tace sul destino del carcere albese
Il carcere Montalto di Alba

ALBA La presentazione al Consiglio regionale del Piemonte dell’attività annuale del garante regionale dei detenuti, Bruno Mellano, ha consentito di tornare sulla situazione del carcere albese, che è chiuso dopo il caso di epidemia di legionellosi verificatosi a fine 2015.

Alessandro Prandi, garante comunale delle persone private della libertà personale per il Comune di Alba illustra la situazione: «Le 122 persone detenute sono state trasferite in altre strutture. In quel frangente si è potuta apprezzare la risolutezza del Sindaco e dell’Asl nel tutelare la salute pubblica e la tempestività con l’amministrazione penitenziaria ha organizzato il trasferimento dei detenuti nel giro di pochi giorni. Poi, nonostante gli impegni, il rincorrersi di voci e le numerose interlocuzioni verbali non si è più saputo nulla di certo né sull’entità dello stanziamento per i lavori, né sui tempi dei lavori di bonifica».

Prandi è tornato a bussare ai vertici nazionali e regionali del dipartimento per l’amministrazione penitenziaria: «Ho chiesto, con una dettagliata lettera, di fornire tutte le informazioni sulla volontà di ripristinare la funzionalità dell’edificio e sul disagio che il personale deve sopportare, anche in riferimento alle incertezze sul futuro della casa circondariale Giuseppe Montalto rimarcate negli ambienti sindacali».

Attorno al carcere albese, inoltre, si sono sviluppati numerosi interventi e progetti a favore dei detenuti, ma, aggiunge il garante comunale: «I volontari, come è ovvio, hanno sospeso l’attività nell’istituto albese ed è venuta meno la disponibilità espressa da privati di investire in percorsi lavorativi e di formazione. Anche il vigneto, ora seguito da un piccolo gruppo di detenuti del carcere di Fossano, rischia di essere compromesso, mentre la struttura va incontro all’inevitabile deterioramento degli edifici disabitati».

«L’auspicio è quello che in tempi relativamente brevi sia ridata alla Città una struttura moderna e sicura», conclude Prandi.

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