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Grandine su vigne e noccioleti: danni limitati

Grandine su vigne e noccioleti: danni limitati

MALTEMPO Martedì sera la grandine ha provocato danni a macchia di leopardo alle vigne e ai noccioleti. Dopo i sopralluoghi dei produttori e dei tecnici il bilancio lascia relativamente tranquilli: la quantità di grappoli presenti nelle vigne permetterà, se non arriveranno altre grandinate, una vendemmia senza problemi. Questo sembra essere il primo pensiero, confermato dalle parole di Andrea Ferrero, direttore del Consorzio di tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani: «In base alle testimonianze dei produttori la grandine ha interessato un’area estesa del territorio di Monforte, La Morra, Santa Maria di La Morra, Verduno, Castiglione Falletto e Rivalta di La Morra. I danni principali si segnalano in zona Garbelletto a Castiglione Falletto e  Bussia di Monforte, anche se in tutte le aree interessate non sono omogenei. Si va da un danno minimo a un danno che potrebbe sfiorare anche il 30%, ma per ora è difficile quantificarlo. Per fortuna non siamo di fronte a una situazione critica come qualche anno fa, quando furono colpiti duramente i vigneti di Monforte e Dogliani».

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Anche i noccioleti hanno subìto alcuni danni, come dichiara Fabrizio Rapallino, responsabile servizio vitivinicolo della Coldiretti Cuneo: «In base alle nostre verifiche la grandinata è stata molto estesa e ha colpito l’alta Langa, tra Borgomale, Lequio Berria, Arguello, Serravalle,  Somano, Feisoglio, Cravanzana e Bossolasco. Stiamo ancora valutando il reale danno ma, a prima vista, sembra che non ci siano molte nocciole a terra. A livello viticolo, il danno che va dallo zero al 30%, e aggiungo che il Roero e le zone del Moscato e del Barbaresco, non sono state colpite dalla grandine, anche se il vento ha provocato disagi per la caduta di alberi. A livello qualitativo per fortuna la grandinata è arrivata in un periodo dove gli acini sono ancora molto duri. Il vero danno è a livello economico perché per risanare i vigneti colpiti e per conservare i frutti della vigna c’è ora bisogno di lavori manuali professionali e trattamenti specifici. Abbiamo già allertato i produttori che sapranno come fare, in base anche alla loro esperienza».

Livio Oggero

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