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Carcere di Alba: si vuole riaprirlo

Carcere di Alba: si vuole riaprirlo

ALBA Riapertura della casa di reclusione Giuseppe Montalto meno lontana, dopo le rassicurazioni del direttore generale dell’amministrazione penitenziaria Pietro Buffa e dopo la firma del protocollo d’intesa fra i garanti dei detenuti e il Provveditorato dell’amministrazione penitenziaria di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. Una schiarita per il carcere albese chiuso nel 2015, dopo i casi di legionella.
Nei giorni scorsi è stato realizzato uno studio di fattibilità per un intervento radicale sugli impianti idrotermosanitari, come annuncia il sindaco Maurizio Marello: «Qualche giorno fa il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria attraverso il direttore generale Pietro Buffa ci ha comunicato che è stato completato lo studio, “a cui seguiranno le fasi di progettazione e le procedure di affidamento al fine di dar corso all’inizio dei lavori non appena possibile”». La risposta del direttore Buffa arriva dopo i solleciti inviati dallo stesso sindaco e dal garante comunale dei diritti dei detenuti e delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà Alessandro Prandi.
Con il protocollo d’intesa, firmato, mercoledì 6 luglio, a Torino, a palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale del Piemonte, è stato firmato l’accordo che regola i rapporti istituzionali, le procedure operative e le modalità di accesso alle carceri. Il documento è stato sottoscritto dai dodici Comuni piemontesi sede di carcere: Alba, Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Fossano, Ivrea, Novara, Saluzzo, Torino, Vercelli, Verbania.
«Questo strumento di lavoro di cui si dota il sistema penitenziario piemontese oltre a essere un ulteriore collegamento tra le carceri e i territori che le ospitano sia anche di buon auspicio per avere in tempi brevi notizie in merito alle modalità di riapertura dell’istituto albese», ha commentato il garante albese Alessandro Prandi.
Alla firma del protocollo d’intesa erano presenti il direttore della casa di reclusione Montalto, Giuseppina Piscioneri, e il comandante della Polizia penitenziaria, Giuseppe Colombo.
Marcello Pasquero

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