Da Alba alla terra di Giovanni Paolo II

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GIUBILEO DEI GIOVANI Settantuno ragazzi della diocesi di Alba stanno preparando i loro zaini ma prima ancora i loro cuori, come suggeriva papa Francesco in occasione del Giubileo dei giovani, per la trentunesima Giornata mondiale della gioventù (Gmg) che sarà a Cracovia dal 26 al 31 luglio. Con loro viaggeranno il vescovo monsignor Marco Brunetti e le altre quattro diocesi della provincia. Le Gmg rappresentano molto più di un singolo evento, sono un itinerario che attraversa un prima, un durante, un dopo.

A Gazzetta ne parla don Gianluca Zurra, responsabile dell’ufficio diocesano per la pastorale giovanile e vocazionale di Alba, che ha seguito i giovani nel percorso di crescita antecedente alla partenza.
Don Zurra, come si sono preparati i giovani albesi alla Gmg 2016?
«Abbiamo inaugurato lo scorso autunno incontri aperti a tutti i ragazzi della diocesi e non soltanto a chi poi si è iscritto alla Gmg. Pastorale giovanile e Azione cattolica diocesana hanno seguito il medesimo itinerario di formazione, dando anche un bel segnale di unità tra realtà ecclesiali. Abbiamo identificato come luoghi di riferimento alcune periferie di Alba: ci siamo ritrovati nei quartieri di Mussotto, Santa Margherita e San Cassiano che ospitano anche le più moderne chiese della città, riprendendo così il messaggio di papa Francesco di vicinanza a chi vive “ai margini” e di attenzione per il futuro dei giovani».

Il tema della Giornata mondiale della gioventù è «Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia» (Mt 5,7): è stato anche il filo conduttore degli incontri di riflessione?
«Abbiamo suddiviso il tema della misericordia in tre grandi momenti. Il primo, legato alla consapevolezza che la misericordia sia all’origine della nostra vita, è stato esplorato attraverso un’attività molto forte: i ragazzi hanno intervistato i loro genitori sulle emozioni sentite prima della loro nascita. Questo per offrirci uno spunto di riflessione: se siamo qui è perché qualcuno ci ha accolti e ha avuto misericordia di noi. Il secondo passaggio è stata una riflessione sulla rilevanza sociale della misericordia, ovvero la sua capacità di generare giustizia: si è riflettuto in quell’occasione anche sul tema della politica intesa come impegno nella società per il bene comune. Il terzo step ha visto una riflessione introspettiva su come l’annuncio della misericordia possa aiutare a perdonare sé stessi e prepararsi al duro lavoro di perdonare l’altro. La veglia di Pentecoste nel duomo di Alba ha concluso il percorso con la consegna del mandato ufficiale a tutti i partecipanti al viaggio da parte del vescovo».

Come sarà strutturata la Gmg in una terra come la Polonia che offre così tanti spunti spirituali?
«La settimana centrale è preceduta dal gemellaggio con inizio oggi, martedì 19 luglio, durante il quale una trentina di giovani albesi sarà ospitata da famiglie della diocesi di Katowice, vicino a Cracovia. Oltre a catechesi e momenti di preghiera vi saranno varie attività, tra le quali un’esperienza molto forte come la visita al campo di concentramento di Auschwitz. Vivremo una settimana a stretto contatto con polacchi per comprendere meglio la loro esperienza religiosa. Saremo inoltre nella terra di Giovanni Paolo II che ha voluto e molto amato le Gmg, quasi a chiudere un cerchio con gli albori. La Giornata mondiale della gioventù è un’esperienza che fa sentire la mondialità della Chiesa, la capacità del Vangelo di respirare tutte le culture e coglie l’esigenza, oggi presente tra i giovani, di mettersi in viaggio per vivere giornate in cui tutto è più essenziale e respirare di nuovo una vera relazione affettiva con l’altro».
Debora Schellino

Noemi, tra i ragazzi alla Gmg

Noemi porro, 24 anni di Barbaresco, oltre a svolgere il suo lavoro, è responsabile dell’Azione Cattolica dei Ragazzi diocesana.

Noemi, quali sono le tue aspettative rispetto alle giornate che trascorrerai a Cracovia?

Ho già partecipato alla Gmg di Madrid nel 2011 e l’avevo vissuta con l’adrenalina che sempre accompagna un’esperienza nuova durante la quale è possibile conoscere tanti giovani: in quell’occasione insieme a me erano partiti molti ragazzi della diocesi di Alba e lo spirito forse era più “avventuroso”. La mia aspettativa è quella di vivere la Giornata Mondiale della Gioventù di Cracovia come una vera Gmg, facendo tesoro dell’esperienza alle spalle e con qualche anno in più di allora: vorrei prestare ancor più attenzione a quello che ci sarà proposto negli incontri del mattino e alle persone con cui partiremo per conoscere al meglio i compagni di gruppo.

Da Alba alla terra di Giovanni Paolo II

Quali emozioni associ alla GMG 2016?

Non vedo l’ora di partire perché mi piace stare a contatto con la gente. Il pensiero di arrivare a Cracovia, ritrovarsi con chi partirà oggi per il gemellaggio e l’idea di vedere altri ragazzi mi fa provare gioia e felicità. Sento tristezza al pensiero di ritornare alla routine di tutti i giorni dopo una settimana intensa come quella che vivremo. Ricordo una sensazione precisa che ho vissuto al ritorno da Madrid: una volta rientrata il pensiero fisso era di prestare attenzione alla meta della Giornata Mondiale della Gioventù successiva, per valutare se fosse un viaggio fattibile e organizzarmi per partecipare.

Sul numero di Gazzetta in edicola, le interviste esclusive ad altri giovani che parteciperanno al meeting di Cracovia.

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