Tumore: invece dell’intervento preferisce l’omeopatia

Tumore: invece dell’intervento preferisce l’omeopatia

ALBA È uno sfogo doloroso quello che il chirurgo Vincenzo Adamo ha scelto di affidare a Facebook a fine maggio: «Ho visitato un paziente al quale già due anni fa avevo diagnosticato un tumore del retto e consigliato l’intervento chirurgico. Lui invece si rivolse a un medico che lo ha convinto a curarsi con l’omeopatia e con la dieta vegana. Risultato: il tumore è diventato inoperabile perché si è esteso ad altri organi. Affidatevi sempre alle cure offerte dalla medicina ufficiale basata sulle evidenze scientifiche!».
Gazzetta ha voluto approfondire per capire meglio la situazione e per riflettere sull’opportunità delle cure. «La colonscopia aveva condotto alla diagnosi di tumore del retto ed era stato indirizzato in un percorso diagnostico per studiare la malattia, aveva fatto una Tac ed era stato programmato l’intervento chirurgico. Nei giorni successivi però l’ufficio prenotazioni del reparto era stato avvisato che il paziente aveva disdetto la prenotazione per l’intervento, avendo deciso di farsi seguire da un altro centro», ha spiegato Adamo: «Poco più di un mese fa il paziente è arrivato al pronto soccorso per un problema urologico. L’urologo ha sentito la massa cresciuta negli anni e mi ha chiamato per visitarlo. Lui mi ha detto di essersi rivolto a un medico non ospedaliero fuori regione, che si occupa di omeopatia e già seguiva la moglie per depressione, che gli ha prescritto rimedi omeopatici e dieta vegana».
La situazione intanto è diventata più grave: «Ora la patologia è molto avanzata perché la malattia è esplosa, è andata avanti per due anni senza nessuna cura. Stiamo studiando di nuovo il caso e ora bisognerà fare radio e chemioterapia per provare a ridurre le dimensioni del tumore, che rischia però di essere inoperabile», conclude Vincenzo Adamo.

a.r.

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