Ultime notizie

L’inchiesta: nella Granda crescono timore e intolleranza

L'inchiesta: nella Granda crescono timore e intolleranza

ANALISI Il rapporto annuale dell’Istituto di ricerche economico e sociali (Ires) su Qualità della vita e clima d’opinione in Piemonte racconta le dinamiche emotive della regione, il clima d’opinione, la maggiore o minore fiducia dei cittadini, il modo in cui il futuro viene percepito. Il movimento di idee e sensazioni da cui ogni parametro quantitativo, solo in seconda istanza, scaturisce. Secondo i dati comunicati dall’ente di ricerca in Piemonte, la qualità della vita sembra essere declinata leggermente nel corso del 2015. Peggiorano le prospettive economiche personali (il saldo dei pessimisti passa dal 20,5 per cento del 2014 al 23,4 del 2015, raggiungendo la proporzione di uno su quattro) e la soddisfazione per la propria salute: anche se i molto soddisfatti passano dall’11,6 al 13,2%, gli insoddisfatti crescono di più, dal 9 al 13,6. Cala anche la soddisfazione per la propria vita in generale: dal 21,1 al 25,2 per cento gli insoddisfatti; mentre diminuisce la classe centrale e rimane invariata quella dei molto soddisfatti.

Migliora per contro la prospettiva occupazionale: scendono dal 34,5% al 28,2% quelli che credono possibile la perdita del lavoro e salgono dal 22,5 al 25,8 per cento quelli che al contrario la ritengono per nulla probabile. Anche sul piano del volontariato Cuneo rimane al di sotto della media (34,6 contro 38,4 per cento) e cresce poco (circa il 3 per mille contro il 3,8% regionale).

La dimensione sicurezza in Piemonte invece presenta tutti gli indicatori con tendenza negativa. Diminuisce la percentuale di persone che si sentono sicure al buio (dal 74,2 al 54,1%), crescono quelle che temono di subire un reato (dal 25,3 al 38,8%) e vedono episodi di degrado nella zona di residenza (dal 6,0 all’8,8%). Cuneo risulta la prima in classifica su questo fronte. Sembra emergere il quadro di una provincia efficace sul fronte economico e finanziario, ma intimidita e ansiosa a livello emotivo, timorosa verso la possibilità del pericolo, inibita nel coraggio ad affrontare la realtà.

Gli indicatori di coesione sociale nel rapporto Ires presentano segnali contraddittori. Alcuni confermano o rafforzano tendenze positive già rilevate in passato. Fra questi, il volontariato e la frequentazione sociale, entrambi in aumento. Anche la diminuzione di chi vorrebbe trasferirsi in un altro Paese è un dato positivo. Il giudizio di gradimento dei servizi pubblici è invece in diminuzione, con l’eccezione di quelli legati a Internet. In questo ultimo caso il saldo soddisfatti-insoddisfatti, già positivo e pari al 3,2 per cento nel 2015, sale a 20,8 a inizio 2016.

Matteo Viberti

Banner Gazzetta d'Alba