Oggi Collisioni apre con i Modà, domani il concerto di Elton John

A Collisioni ogni piazza offre un festival diverso 1

BAROLO Filippo Taricco spiega la nuova edizione che si apre oggi, 14 luglio
Manca poco, anzi pochissimo, a Collisioni. Dal 14 al 18 luglio Barolo diventerà ancora una volta punto di incontro tra grandi nomi provenienti da tutto il mondo e pubblico – molto più vicino rispetto ad altri contesti – in un intreccio di musica, letteratura, cinema, arte, vino e cibo, un dialogo continuo nelle Langhe.

“Strangers” è il tema. Un omaggio al genio di David Bowie, partendo dalla sua Strangers when we meet, ma anche un titolo emblematico alla luce dei giorni di cambiamento e paura che stiamo vivendo. Filippo Taricco è l’ideatore e il direttore artistico di Collisioni.
Manca pochissimo. Come ti senti?
«Sono giorni frenetici, di grande impegno. Si lavora dal mattino presto e si finisce non prima dell’una di notte. Il festival è cresciuto di anno in anno e ora è davvero un insieme di più festival, un incontro tra ambienti molto diversi tra di loro… Vere collisioni insomma!».

A Collisioni ogni piazza offre un festival diverso
Strangers, stranieri, così avete scelto di denominare l’edizione. Abbiamo vissuto gli attentati di Parigi, Bruxelles, la strage di Orlando e per ultima quella di Dacca: l’arte può essere un modo per combattere e vivere la paura?
«Più che straniero, parlerei di diverso. Arriviamo da giorni di grande sconvolgimento a livello mondiale, giorni che hanno cambiato il nostro modo di vivere. L’arte può essere un ponte, un antidoto contro la paura e la diffidenza. Ascoltando una canzone di Elton John non importa chi l’abbia scritta: il messaggio d’amore è lo stesso ed è universalmente valido. Abbiamo letto nei giorni scorsi alcuni insulti omofobi sulle nostre pagine contro Mika ed Elton John, ma devo dire che un po’ ce li aspettavamo. La conquista dei diritti civili è un passo in avanti per la nostra civiltà, ma come tutti i cambiamenti della storia porta con sé una certa dose di paura. L’importante è andare oltre».

Passiamo alla musica e agli incontri: dai Modà ai Negramaro, passando per Mika, Baglioni, Guccini, Renga, Niccolò Fabi; tra gli scrittori il controverso Michel Houellebecq e il premio Nobel Svetlana Aleksievič, solo per citare alcuni… Ma qual è il pubblico di Collisioni?
«Abbiamo da sempre scelto di non ghettizzarci in un unico ambito. Ci saranno ancora una volta ospiti rivolti ai giovanissimi e altri pensati per un pubblico più adulto. Tutto ruoterà intorno a quattro piazze, con target diversi. Siamo un festival democratico: ognuno potrà scegliere il suo percorso e vivere la sua esperienza».
Collisioni è nato nel 2009: se ti guardi indietro quali sono le tappe del festival?
«Se torno con la mente indietro al 2009, vedo un gruppo di giovani con una grandissima energia che hanno dato vita a una manifestazione con grande temerarietà, partendo da zero. Volevamo dare voce a tutte quelle espressioni artistiche presenti sul territorio e allo stesso tempo volevamo portare un modello di cultura popolare, lontano da quell’austerità a cui eravamo abituati. I primi anni a Novello sono stati piuttosto rocamboleschi, tra riunioni in piazza, ragazzi che arrivavano e che dormivano un po’ ovunque, il pubblico che aumentava e i grandi nomi che iniziavano a darci fiducia. È stata una fase di consolidamento. Il punto di svolta è il 2012, con il concerto di Bob Dylan, che ha scelto Barolo per la sua unica data italiana. Da allora siamo sempre cresciuti, fino a oggi».

Nel numero di Gazzetta in edicola l’intervista completa a Filippo Taricco,  anticipazioni e dietro le quinte del festival, il programma completo e altri contenuti esclusivi.

 

Francesca Pinaffo

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