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Alimentazione vegana e vegetariana: sì o no?

Alimentazione vegana e vegetariana: sì o no?

ALBA Succede che in queste settimane la dieta di chi sceglie di non mangiare carne e derivati animali, come il latte, con tutte le sfumature che vanno dal vegetariano al vegano, balzi agli onori delle cronache in più occasioni. Prima, con le notizie relative ad alcuni casi di bambini malnutriti finiti in ospedale con gravi carenze alimentari; poi, ad esempio, con il neosindaco pentastellato di Torino, Chiara Appendino, che inserisce l’impegno a promuovere la dieta vegetariana e vegana nelle linee guida del programma di governo della città, «per salvaguardare l’ambiente, la salute e gli animali».
Gli ambiti paiono molto diversi ma in realtà il nucleo è comune: secondo il Rapporto Italia 2016 dell’Eurispes, uscito a fine gennaio, infatti, crescono ancora vegetariani e vegani che nel 2015 rappresentano l’8 per cento.
Senza entrare nel merito delle motivazioni che spingono a questa scelta, abbiamo interpellato Carla Geuna, direttore del servizio di promozione ed educazione alla salute dell’Asl Cn2, per capire meglio pro e contro di questa scelta.
Dottoressa, partiamo dal tema dei “neonati vegani”: che ne pensa?
«Ritengo che una scelta come questa, sulla propria salute, andrebbe eventualmente fatta da una persona consapevole, e non imposta da un genitore a un bambino che ancora non è in grado di fare valutazioni. Detto ciò, se proprio si ritiene di impostare questi tipi di approcci per il proprio figlio, è necessario farlo con il supporto costante di un medico e con frequenti esami che monitorino che non ci siano carenze nell’alimentazione».

a.r.

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