In libreria La ragione della neve, nuovo romanzo di Silvano Giacosa

In libreria La ragione della neve, nuovo romanzo di Silvano Giacosa

ALBA
È uscito in questi giorni La ragione della neve, il nuovo romanzo dell’albese Silvano Giacosa, che narra la storia di Nat, un partigiano realmente esistito.
Silvano, questo è il tuo primo libro pubblicato?
«Sì, questa è la prima delle mie fatiche letterarie che viene pubblicata. Confido che anche le altre mie opere scritte possano godere dello stesso destino».
Come è arrivato lo spunto per questo romanzo? Di che cosa racconta?
«Tutto è nato dalla mia passione per le opere di Fenoglio e Pavese e per quell’epoca eroica e sofferta che fu la Resistenza. I ricordi di mia madre e le testimonianze di alcuni conoscenti hanno fatto il resto. Ho cercato di immedesimarmi nei personaggi privilegiando l’aspetto umano, evidenziando il loro coraggio, ma anche le loro debolezze e le loro paure. Il romanzo è puramente di fantasia, tuttavia vi sono accenni storici e riscontri con la realtà di quel momento: uno su tutti il protagonista Nat, un partigiano realmente esistito. La ragione della neve narra la breve e intensa stagione partigiana di un ragazzo della Langa di Alba e, al contempo, la sua crescita umana e civile. Entrato nella resistenza a diciotto anni, Nat avrà modo di conoscere la crudezza di un mondo fino allora solo immaginato e proverà esperienze che, a costo di delusioni e sconfitte, l’aiuteranno a formarsi e a prendere coscienza di sé. La mia non è quindi una storia partigiana in senso stretto: a me piace più definirla un piccolo romanzo di formazione al tempo della guerra civile».
Chi ha pubblicato il libro?
«La Umberto Soletti editore di Baldissero. Ringrazio Gianluca Soletti e l’editore Sara Marangon per l’opportunità offertami».
Che cosa racconti di te?
«Sono nato ad Alba nel 1956; vi abito e lavoro. Ho una moglie che mi sopporta da quasi trent’anni e un figlio».
Quando hai iniziato a scrivere storie?
«Ho sempre avuto un’inclinazione alla scrittura alla quale mi sono dedicato a fasi alterne. E nonostante i tanti dispositivi, amo ancora farlo con la penna. Del resto, la scrittura è una forma d’espressione emotivamente intensa: in fondo è il modo più semplice per confrontarsi con sé stessi. Il mio sogno è di continuare a scrivere e, se possibile, pubblicare. Ho nel cassetto un secondo romanzo e diversi racconti in fase di ultimazione ma, come diceva mia nonna, un passo alla volta!».

a.r.

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