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Giovanni Ferrero: «Oggi Matteo Renzi ha potuto toccare con mano la Ferrerità»

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MATTEO RENZI Il premier arriva nell’auditorium della Fondazione alle 11.20 di mercoledì 14 settembre con circa un’ora di ritardo. Ha già effettuato la visita all’interno dello stabilimento, accompagnato da Giovanni e Maria Franca Ferrero. Circa mezz’ora prima ha inaugurato a Bagnolo Piemonte una scuola antisismica.

L’auditorium accoglie Renzi e la famiglia Ferrero con un lungo applauso, alzandosi in piedi. C’era il timore di contestazioni, ma tutto fila liscio anche grazie allo spiegamento discreto, ma imponente di forze dell’ordine.

Giovanni Ferrero padrone di casa

A fare gli onori di casa il Ceo della multinazionale Giovanni Ferrero. «Siamo grati al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, al quale siamo riconoscenti per il costante sostegno. Con la sua presenza di oggi diamo il via alle celebrazioni per il 70° anniversario del gruppo».

L’amministratore delegato ha snocciolato i numeri del successo Ferrero: «L’azienda spende 200 milioni  in ricerca e sviluppo». Una spinta all’innovazione che Giovanni battezza “Ferrerità”.

«Accanto al lavoro quotidiano, in questi anni è accaduto che una storia di valori e ideali è diventata punto di riferimento nel mondo» ha concluso Ferrero.

C’è tempo per un siparietto tra Giovanni e Renzi con l’industriale alla ricerca di un fazzoletto per aver sostato troppo al caldo e il premier che vorrebbe invece sbarazzarsi della propria camicia sudata.

Il presidente del consiglio scherza: «Devo ammettere che sulla cascata d’oro dei Ferrero Rocher mi sono emozionato». «Con Giovanni Ferrero abbiamo ragionato sull’e-commerce e a come cambieranno i modelli di consumo a partire da questa azienda che è stata tra le prime a sbarcare in Cina», ha detto il presidente del Consiglio, che ha anche reso «un omaggio giusto e doveroso» alla signora Franca, vedova di Michele, fondatore dell’azienda dolciaria.

Il premier: “Ferrero esempio da seguire”

«Sono convinto che il tempo migliore dell’Italia non sia il passato. Se l’Italiasegue l’esempio della Ferrero, il tempo migliore dell’Italia deve ancora venire», ha continuato Renzi aggiungendo: «A tutti quelli che dicono che l’Italia non ce la farà mai raccontate la storia della Ferrero».

Immancabile il riferimento al Jobs Act: «Quest’azienda ha fatto 400 assunzioni con il jobs act». Conclusione con un augurio: «Noi saremo sempre al fianco di quest’azienda. Auguri per i primi settant’anni della Ferrero. 70 anni sono nulla rispetto a quello che sarà il futuro della Ferrero».

Tanti gli applausi che salutano il premier che lascia immediatamente l’auditorium, ad aspettarlo l’elicottero della presidenza del consiglio. Renzi è atteso a Mondovì dove per Gazzetta è presente.

Marcello Pasquero

A Mondovì il presidente del Consiglio inaugura la scuola di Piazza, scatta selfie con i suoi sostenitori, batte il cinque ai bambini e risponde alle contestazione di un gruppetto di monregalesi che lamentano l’incuria in cui verserebbe il centro storico della città.

Ecco alcuni passaggi del discorso del primo Ministro a Mondovì.

«La scuola deve essere considerata l’elemento più importante dell’agenda politica. Per questo dal primo giorno di governo abbiamo cercato di mettere gli istituti formativi al centro: gli investimenti sulla sicurezza, le norme antisismiche, le risorse da dedicare ad essa che devono rimanere escluse dai vincoli del Patto di Stabilità degli enti locali.

Nella scuola non si fa soltanto formazione, ma si coltivano anche altre pratiche fondanti la nostra identità, come la musica.

L’obiettivo che dovremmo porci è portare sempre più musica nelle scuole, perché è un’arte che ci rappresenta e ci rinforza. Pensate alle brutte immagini legate al terrorismo viste in televisione gli scorsi mesi.

Ricordo uno di quei pazzi che diceva ai ragazzini del campo di addestramenti, gli stessi che sarebbero diventati kamikaze: “Non ascoltate la musica”. Diceva così perché i terroristi hanno paura della musica, della sua bellezza, del suo potere di rinforzare e sostenere l’identità di un popolo. Per questo dobbiamo valorizzare la sua presenza nelle scuole».

Giovanni Ferrero: «Oggi Matteo Renzi ha potuto toccare con mano la Ferrerità»
Matteo Renzi inaugura la scuola di Mondovì
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