Martiri per amore, mostra sull’eccidio nazista di Boves

Martiri per amore, mostra sull'eccidio nazista di Boves

ALBA Dal 17 settembre fino al 2 ottobre in San Giuseppe
“Martiri per amore” furono Giuseppe Bernardi, parroco, e il suo vice, Mario Ghibaudo, prete da soli tre mesi, trucidati insieme ad altri 23 paesani. Boves – come il resto della Granda – non ha dimenticato quanto accadde il 19 settembre 1943. Tra le iniziative più recenti la mostra fotografica sull’eccidio nazista allestita dall’associazione che porta il nome dei due sacerdoti, morti per aver cercato di impedire la rappresaglia delle Ss. Venti pannelli che l’associazione Beato Giuseppe Girotti, con la collaborazione del centro culturale San Giuseppe, proporrà ad Alba.

L’inaugurazione è in programma per sabato 17 settembre, alle 18, nella ex confraternita in via Vernazza. I testi e le immagini raccontano e illustrano la guerra sotto la Bisalta a iniziare dalla strage del ’43. Due tedeschi vennero catturati dagli uomini di Ignazio Vian, uno degli ufficiali che dopo l’armistizio dell’8 settembre decisero di combattere contro i tedeschi, raccogliendo attorno a sé bovesani renitenti e soldati della Quarta armata.

Segue un breve scontro, nel quale cadono un partigiano e un tedesco. Da Cuneo arriva Joachim Peiper, all’epoca maggiore al comando di un battaglione di granatieri corazzati della divisione Leibstandarte-Ss Adolf Hitler. Peiper ordina a don Bernardi e al bovesano Antonio Vassallo di farsi restituire da Vian i prigionieri e il caduto, pena la rappresaglia.

L’ambasciata convince il comandante partigiano, i prigionieri sono rilasciati, ma la strage inizia lo stesso: 350 case bruciate, 25 morti, il parroco e Vassallo saranno trovati carbonizzati, don Ghibaudo è ucciso mentre aiuta delle persone.

Per Boves è solo il primo episodio della guerra alla popolazione civile: dal 31 dicembre al 3 gennaio 1944 i tedeschi scatenano una nuova rappresaglia con altre decine di morti e centinaia di case date alle fiamme; la guerra finisce con la fucilazione di sette uomini, il 27 aprile ’45.

 

Dalla memoria Boves ha fatto nascere un messaggio di pace e – non è un paradosso – di speranza. Per usare le parole del vescovo di Cuneo Giuseppe Cavallotto all’apertura della causa di beatificazione di don Bernardi e don Ghibaudo, il loro rispondere «al male con il bene» ci autorizza a «guardare con fiducia a un futuro migliore». Futuro che Boves sta tentando di costruire anche con l’amicizia con Schondorf, il paese della Baviera dov’è sepolto Peiper, dopo aver dato vita, oltre trent’anni fa, alla Scuola di pace.

Alla vigilia della chiusura, la mostra “Martiri per amore” sarà accompagnata da un approfondimento con la presentazione del libro Martiri per amore di Chiara Genisio, responsabile dell’Agenzia giornali diocesani, che ha ripercorso la vicenda. L’incontro, alla presenza del vescovo di Alba, Marco Brunetti, sarà venerdì 30 settembre, alle 20.45 in San Giuseppe.

Il ricavato della vendita dei libri sarà devoluto al progetto di Proteggere insieme, condiviso con il vescovo di Rieti, monsignor Pompili, per il restauro della chiesa parrocchiale di Santa Maria della Misericordia ad Accumoli.

p.r.

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