I lavori al tunnel del Tenda mettono a rischio l’acqua per cento paesi di Langa e Roero

I lavori al tunnel del Tenda mettono a rischio l’acqua per cento paesi di Langa e Roero

ALBA La discussione sulla sospensione dei lavori per la realizzazione del raddoppio del tunnel del Tenda arriva tra i banchi del Consiglio di Alba. C’è preoccupazione, da parte dell’assessore Massimo Scavino, per le possibili conseguenze degli interventi realizzati dall’Anas. L’Anas non avrebbe rispettato una prescrizione contenuta nella valutazione di impatto ambientale che imponeva l’attivazione della sorgente San Macario di Vernante, al raggiungimento di quota 330 metri all’interno della montagna. A questa profondità si trova la falda acquifera del Tenda,
che serve oltre 100 paesi di Langhe e Roero,  ma anche di Astigiano e Alessandrino. L’impresa Grandi lavori Fincosit avrebbe invece raggiunto i 468 metri senza che la San Macario – in caso i lavori andassero a toccare la falda acquifera dovrebbe sostituirla – sia pronta. Mancano i collaudi,
degli impianti e delle attrezzature, oltre alla verifica della potabilità dell’acqua.
Di qui lo stop al cantiere imposto dalla Regione, per un minimo di 2 mesi lasciando ferme le ruspe.  I mezzi, peraltro, dopo i ritardi iniziali, con l’aiuto degli esplosivi, stavano procedendo a un ritmo di quattro metri al giorno. «Tutta la provincia di Cuneo auspica tempi brevi nella realizzazione del raddoppio del tunnel del Tenda. Questo però non può essere fatto rischiando la salute dei cittadini per concludere più velocemente», ha commentato il sindaco Maurizio Marello, aggiungendo: «Regione e Provincia stanno monitorando la situazione, speriamo che i lavori possano ripartire quando sarà garantito l’approvvigionamento per l’acquedotto delle Langhe che serve i nostri paesi». Nei prossimi giorni dovrebbero iniziare le prove per testare una soluzione. Un vertice è convocato il 7 ottobre alla sorgente di Vernante. L’obiettivo è sbloccare
uno stop che farebbe slittare l’apertura della seconda canna del Tenda,  prevista a fine 2017.

Marcello Pasquero

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