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Scandalo Fonsai, risarciti gli azionisti

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ALBA A poco più di tre anni dallo scoppio dello scandalo Fonsai, l’11 ottobre il Tribunale di Torino ha condannato Salvatore Ligresti, Jonella Ligresti, Fausto Marchionni, Riccardo Ottaviani per i reati di falso in bilancio e manipolazione dei mercati che hanno portato alla crisi della compagnia poi incorporata in Unipol. Il Tribunale ha condannato gli imputati e i responsabili civili al risarcimento dei danni causati agli azionisti che si sono costituiti parte civile nel processo, rinviando in sede civile la quantificazione.

Torino e le Bahamas

Due località geografiche, da un capo all’altro del Pianeta, sono coinvolte nella vicenda. Come si collegano Torino e le Bahamas?
«Tanti fondi, non solo italiani, sono “emigrati” nelle isole dei Caraibi», spiega Tommaso Lo Russo del Comitato difesa dei consumatori di Alba e Bosia. Il collegamento con Torino è evidenziato nella sentenza del Tribunale che ha ricostruito l’architettura finanziaria, con società in Italia, Europa e nei paradisi fiscali, che ha permesso di nascondere i guadagni del gruppo assicurativo, portandolo però al tracollo. Il processo ha provato che l’aumento di capitale del 2012 era basato su una fraudolenta stima contabile che ha portato i piccoli azionisti a perdere gran parte del loro investimento.
«Nella vicenda Fondiaria Sai», continua Lo Russo, «sono state inflitte condanne di sei anni a carico di Salvatore Ligresti, ex presidente onorario, e 5 anni e otto mesi a Jonella Ligresti, ex presidente Fonsai».
In sede penale, quindi, è stato riconosciuto ai circa 2.000 piccoli risparmiatori che hanno partecipato alla class action promossa da diverse associazioni di consumatori, il diritto a ottenere il risarcimento del danno che dovrà essere quantificato dal Tribunale civile.
«In passato», conclude Lo Russo, «ci siamo occupati di come funziona la class action e di come questo istituto stenti a prendere piede in Italia, mentre all’estero ha una importanza maggiore anche perché più adeguato e con una normativa più incisiva. Qualcuno la intenterà, citiamo a caso, anche contro qualche banca del Veneto e dell’Etruria? E i soldi che sono alle Cayman ritorneranno per risarcire chi ha perso tutto o quasi?».
Bruna Bonino

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