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Volontariato: con la nuova legge meno fondi per i Centri servizi

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CUNEO La scorsa settimana, a Cuneo, i presidenti dei cinque Centri servizi per il volontariato piemontesi hanno chiesto l’interessamento dei rappresentanti politici e delle fondazioni bancarie in seguito alle modifiche normative del terzo settore e soprattutto rispetto alle risorse che i Csv avranno a disposizione.
Le proposte dei decreti attuativi della nuova legge sembrano orientate al superamento del vincolo di distribuzione del 50% dei proventi delle fondazioni di origine bancaria sul territorio regionale in cui le fondazioni hanno sede legale, a favore di criteri che possano portare a una diversa distribuzione, come ad esempio la popolazione residente.

Azzeramento del fondo regionale

Spiega il presidente del Csv di Cuneo Giorgio Groppo: «Con questo nuovo metodo, basato sull’azzeramento del fondo regionale e su una redistribuzione del fondo speciale nazionale ai contesti regionali con una quota di 0,66 euro per abitante, il Piemonte vedrebbe una decurtazione dei fondi disponibili di circa il 44%; la provincia di Cuneo passerebbe da circa 900mila a 400mila euro. Tutto ciò metterebbe a rischio la sopravvivenza delle piccole e piccolissime associazioni (la maggioranza del mondo del volontariato cuneese) che hanno trovato nei Csv un interlocutore fondamentale e a volte l’unico canale di accesso a servizi e sostegno con il quale garantire la propria sopravvivenza».
Prosegue Groppo: «Occorre distribuire i fondi tenendo in considerazione altre variabili, come il numero di associazioni attive, la dispersione territoriale e l’efficienza dimostrata dai Csv in questi anni».
L’incontro si è concluso con gli interventi dei parlamentari Patrizia Manassero e Mino Taricco che hanno elogiato il sistema dei Csv piemontesi dichiarando di voler attuare un intervento politico sul tema, in sinergia con le fondazioni bancarie territoriali.

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