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Anziani attivi, un incontro dell’Asl lunedì ad Alba

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Il benessere degli over 60 passa da una serie di buone pratiche, a partire dall’attività fisica

ALBA «Rimanere attivi significa vivere al meglio delle proprie potenzialità fisiche, mentali e sociali in relazione alla propria età», afferma Laura Marinaro, direttrice del servizio di epidemiologia dell’Asl Cn2. E proprio con l’obiettivo di promuovere l’invecchiamento attivo il servizio ha organizzato tre incontri, per giovedì 17 novembre a Cortemilia e lunedì 21 ad Alba e martedì 22 a Santo Stefano Belbo, rivolti alla popolazione over 60, in pensione o con tempo libero a disposizione.

Anziani attivi, un incontro dell’Asl oggi a Cortemilia

 

I tre appuntamenti fanno parte del progetto ”Argento Attivo” (argentoattivo.it) del servizio di epidemiologia, approvato e finanziato dal Ministero della salute con il centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie, che in una prima fase ha coinvolto i “caregiver”, ossia chi si dedica all’assistenza degli anziani, come badanti e famigliari, mentre ora si rivolge ai destinatari diretti. L’incontro di Cortemilia si terrà giovedì 17 novembre dalle 17 alle 18 nella Sala consiliare del Comune, quello di Alba lunedì 21 nel Centro incontri di via Generale Govone dalle 14.30 alle 16 mentre l’incontro di Santo Stefano Belbo si terrà martedì 22 dalle 16.30 alle 18 al Centro incontri di via Bruno Caccia.

Dopo le giornate di presentazione prenderanno il via i percorsi veri e propri. Chi fosse interessato può aderire contattando la psicologa Giorgia Micene, che supporta Marinaro nel filone anziani del progetto, via email (gmicene@aslcn2.it) o telefonicamente al numero 327-07.33.589 di lunedì, martedì, giovedì e venerdì dalle 8.30 alle 13.30.

Abbiamo posto alcune domande a Marinaro. Dottoressa, che cosa si intende per invecchiamento attivo?

«L’Organizzazione mondiale della sanità descrive l’invecchiamento attivo come un processo finalizzato a ottimizzare le opportunità legate alla salute, alla partecipazione e alla sicurezza, al fine di migliorare la qualità di vita delle persone attraverso il passare degli anni. Sempre secondo l’Oms, essere attivi riguarda “non solo l’abilità di essere fisicamente attivi o di partecipare alla forza lavoro” ma soprattutto “la partecipazione sociale, economica, culturale, spirituale e civile”».

Quali sono le modalità per rimanere attivi?

«Impegnarsi in attività fisiche, appropriate alla propria condizione di salute, prediligendo quelle attività che coinvolgono altre persone. Per fare un esempio concreto, se camminare almeno 30, 45 minuti al giorno, tutti i giorni, è una delle regole d’oro, farlo in un piccolo gruppo che condivida lo stesso interesse ne aumenta i benefici.

Gli atri aspetti che non dovrebbero mai essere trascurati riguardano, sul versante fisico: attività fisiche che mirino a migliorare l’equilibrio e la postura (fondamentali per prevenire cadute, un fattore di rischio importante nell’invecchiamento); un’alimentazione sana ed equilibrata, importante durante tutto il corso della vita, diventa fondamentale oltre una certa età, quando il nostro organismo fatica a compensare le carenze dei principali nutrienti (vitamine, minerali, proteine); evitare l’uso di sostanze nocive come tabacco e alcol che favoriscono i processi di invecchiamento cellulare; prestare attenzione all’igiene orale; sul versante cognitivo e psicologico invece rimane di fondamentale importante coltivare nuovi interessi e passioni: imparare cose nuove; non aderire ad immagini stereotipate che ritraggono la persona anziana in modo rigido e limitato.

Ricordarci sempre che noi siamo unici e che unico ed irripetibile è anche il nostro modo di affrontare il passare degli anni. Rispettare quest’ultima regola ci sarà di aiuto nell’osservare le indicazioni precedenti in modo naturale».”

Sono disponibili dati sull’invecchiamento della popolazione sul territorio?

«La popolazione dell’Asl Cn2 dai 60 anni in avanti nel 2015 è di 50.263 persone di cui 22.646 maschi e 27.617 femmine. Gli ultrasessantacinquenni rappresentano il 23,2% della popolazione totale, mentre i minori di 15 anni il 13,5%. Dall’analisi della distribuzione della popolazione anziana risulta che i giovani anziani (65-74anni) sono il 10,7%, i veri anziani (75-84 anni) sono l’8,8% e i grandi anziani (oltre 85anni) sono il 3,6%. Quest’ultima fascia è quella che è caratterizzata da un incremento: si è passati dal 2,5% del 2006 al 3,6% del 2015».

 a.r.

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