Il fossile del gobius ignotus in dono al museo Craveri

Il fossile del gobius ignotus in dono al museo Craveri

BRA Dai cuneesi Fortunato il pesce fossile datato cinque milioni di anni
C’è anche un eccezionale esemplare di gobius ignotus – un pesce fossile rinvenuto lungo il corso del Tanaro, che ha oltre 5 milioni di anni – tra i reperti che sono stati donati al museo Craveri. I reperti geologici sono stati consegnati al museo da Giovanni e Gianluca Fortunato di Cuneo e arricchiscono la collezione di storia naturale.

Papà Giovanni e il figlio Gianluca sono degli appassionati ricercatori. Spiega il padre: «Se devo immaginare quando nacque questa passione, torno all’infanzia. L’ho trasmessa a Gianluca, con il quale esploro le valli Gesso, Stura e Maira alla ricerca di fossili e di minerali. A casa posseggo una vastissima collezione di questi reperti, che mi stanno invadendo tutti gli spazi disponibili». Al punto da far decidere i ricercatori – anche il nipote comincia a seguire le tracce del nonno – di liberarsi di «qualche chilogrammo» di materiali e di portarli al museo braidese, amareggiati dal fatto che «una città come Cuneo non ne possegga uno di uguale valore».

Spiegano i responsabili della struttura museale braidese: «Quelli che abbiamo ricevuto in dono dai Fortunato sono una ventina di minerali e fossili. Fra i reperti, spicca la grande calcite con associato quarzo del Vallone del Puriac e una forma vivente di oltre 5 milioni di anni fa, risalente all’epoca in cui il Mediterraneo subì un processo di evaporazione».

I campioni vanno a integrare la collezione di minerali delle alpi cuneesi donati dall’albese Gian Carlo Piccoli e a ampliare i reperti di paleontologia. La donazione è il frutto dell’amicizia e della collaborazione nata con Marco Terenzi ed Emanuele Rambaudi, organizzatori della mostra mercato di minerali e fossili “GeoBra” tenutasi ad aprile scorso; la nuova edizione è prevista nei locali del Movicentro per il 25 e 26 marzo.

Valter Manzone

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