Ultime notizie

Lezione recitata al museo Eusebio sulle origini dell’uomo

Lezione recitata al museo Eusebio sulle origini dell’uomo
Marco Gobetti

ALBA Lunedì 14 novembre con Marco Gobetti: «Cosa cambia per noi sapersi più antichi?»
Il passato può diventare oggetto di rappresentazione teatrale, le radici primordiali diventano personaggio da esplorare a livello conoscitivo e didattico. Nel museo Federico Eusebio lunedì 14 novembre alle ore 18.30 è previsto un incontro dal carattere pedagogico e di intrattenimento: la lezione recitata dal titolo La scoperta dell’antichità dell’uomo. Spiega Marco Mozzone, di Ambiente e cultura: «Per lungo tempo non ci si è preoccupati di stabilire a quando risalisse l’origine dell’uomo. I miti delle origini sono generalmente vaghi in termini cronologici, e da essi l’età dell’uomo può essere calcolata solo in modo indiretto e approssimativo. Oggi esistono prove che i diretti antenati dell’uomo moderno siano comparsi in Africa intorno a 2,5 milioni di anni fa, mentre i primi homo sapiens probabilmente sono apparsi circa 200mila anni fa. Come si è arrivati a queste scoperte? Cosa cambia, per ognuno di noi, sapersi più antico? È importante conoscere quanto lunga o breve, lineare o complessa sia la storia dei nostri discendenti? Questi gli interrogativi che ci proponiamo di affrontare».

La durata dello spettacolo – basato sul testo di Valentina Cabiale, diretto e recitato da Marco Gobetti – è di circa un’ora. Segue un dibattito. L’ingresso è gratuito.

Dal 18 novembre e fino al 17 aprile, nel museo Federico Eusebio sarà allestita la mostra temporanea dei minerali della provincia di Cuneo. L’esposizione si propone, tra le altre cose, di ricordare i vent’anni dalla morte di Gian Paolo Piccoli, membro fondatore dell’associazione Amici del museo, da sempre attiva nel panorama albese. La mostra verterà su quattro temi principali, ciascuno dei quali avrà uno spazio dedicato: dai principali elementi chimici che costituiscono il terreno dell’angolo d’Italia in cui viviamo, alle vetrine a tema (sull’uranio, la pietra verde e altri minerali), a una sezione dedicata alla cartellonistica e alle immagini e infine l’allestimento di un tipico giacimento, composto da una grande fotografia e da reperti.

Secondo Marco Mozzone, che si occupa dell’allestimento: «La mostra rappresenta la giusta vetrina per una lunga e importante tradizione di studi mineralogici condotti dagli esperti albesi sul territorio della provincia di Cuneo. Tra gli ultimi risultati, l’individuazione di un nuovo minerale ribattezzato Grandaite, i “minerali tipo” della Granda. Si tratta delle nuove specie mineralogiche trovate in provincia e frutto del lavoro di ricerca di Gian Carlo Piccoli. Negli ultimi 30 anni sono una decina le specie riconosciute, e altre sono in corso di studio».
La mostra sarà visitabile, oltre che nel normale orario di apertura del museo (che fino al 27 febbraio è straordinario nel fine settimana, con il continuato dalle 9 alle 20), anche a conclusione degli itinerari di Alba sotterranea (tutti i sabati e le domeniche fino al 27 novembre e poi tutte le domeniche fino al 27 febbraio in occasione della mostra FuTurBalla alla fondazione Ferrero di Alba).

Matteo Viberti

Banner Gazzetta d'Alba