Massimo, dottore dei ricci, e quei 25 grammi di felicità

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NOVELLO Poetico e delizioso, non può essere definito diversamente il libro scritto a quattro mani dal veterinario langhetto Massimo Vacchetta e dalla scrittrice e giornalista Antonella Tomaselli, dal 31 ottobre in tutte le librerie d’Italia.

Due settimane che sono bastate al volume per diventare “bestseller” su Amazon conquistando migliaia di lettori. Un successo meritato per un libro che parte raccontando un incontro casuale che cambia la vita di Massimo: «Nel 2014 ero stanco, affaticato da una professione che mi dava ben poche soddisfazioni. La mia attenzione come veterinario era rivolta in particolar modo ai bovini destinati al macello, senza la possibilità di potermi legare ad animali destinati a morire pochi giorni dopo. Un giorno un collega mi chiede di sostituirlo e mi dice: “Ah, ricordati di dare il latte anche a lei”». La lei in questione è Ninna, una riccetta orfana di appena 25 grammi, che si affeziona a Massimo come se fosse la mamma: gli lecca il viso, corre quando la chiama, lo segue ovunque e lo conquista con la sua dolcezza.

Nel libro, Antonella Tomaselli, entrando in empatia con il veterinario langhetto, racconta, tra poesia, commozione e dolcezza, i 14 mesi in cui Massimo e la Ninna vivono a stretto contatto ogni giorno. «Ma un animale selvatico deve tornare libero, anche se ci affezioniamo, anche se pensiamo che possa stare meglio con noi, la sua natura è di vivere all’aria aperta», aggiunge Massimo che da allora ha cambiato la propria vita: «Dall’estate 2014 ho iniziato a ricevere i primi riccetti trovati a bordo strada. Grazie all’aiuto di Luciano Remigio, direttore del Cras di Bernezzo è nato il Centro recupero ricci “La Ninna” partito con 40 esemplari. Oggi curiamo oltre 100 ricci ogni anno e al momento, nella sede di Novello ne ospitiamo 60».

Un impegno che ha attirato l’attenzione di molte testate giornalistiche e televisive, anche dall’estero: «A marzo, dopo aver letto un articolo sul centro recupero ricci, vengo contattato da un funzionario della Sperling & Kupfer che mi propone l’idea del libro. Ho accettato con tanto entusiasmo chiedendo che a scriverlo fosse Antonella Tomaselli, grande amante della natura e autrice di un blog letterario animalista. Sono seguiti mesi di duro lavori e di migliaia di telefonate. Il risultato mi rende orgoglioso perché esprime esattamente le emozioni che volevo trasmettere». La risposta dei lettori è stata da subito entusiasmante: «Penso che noi umani siamo in perenne debito con i piccoli animali selvatici perché abbiamo rubato loro spazi vitali. Tutti possiamo restituire qualcosa. Aiutare gli altri riempie sempre il cuore», conclude Massimo Vacchetta.

Marcello Pasquero

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