Ultime notizie

Per le Api di carta il coraggio non trema. Tutte le foto del viaggio

 1
Da sinistra: Chiara Pelassa, il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi e Manuela Appendino

MONTÀ «Finalmente a casa». Dopo due giorni densi di chilometri ed emozioni, la montatese Chiara Pelassa, fondatrice dell’associazione onlus Api di carta, posta su Facebook il suo sollievo nel rivedere la famiglia. È appena tornata dal viaggio che l’ha portata ad Arquata del Tronto, Amatrice, Macerata,  Norcia e le ha lasciato l’amarezza di non essere riuscita a raggiungere Fiastra (ma i cartoni destinati al paesino, assicura, partiranno giovedì con un convoglio di Alpini). È quasi l’una di notte di domenica 13 novembre.

Due giorni prima, quasi alla stessa ora, Chiara era partita a bordo di un minivan per la missione “We love Arquata – Il coraggio non trema”. Un piccolo convoglio con 24 persone e un tir carico di 220 scatoloni colmi di vestiti invernali, 450 tortine e muffin offerte da sei panetterie del Roero e del Poirinese, che serviranno a rendere più festosa l’inaugurazione della nuova scuola di Arquata del Tronto, 500 spazzolini da denti, 270 budini e 1.075 euro raccolti tra la gente.

api-di-carta-in-viaggio-coraggio

Dopo aver percorso tanti chilometri, incontrato tante persone, ammirato la dignità e il silenzio, condiviso l’esperienza della notte in un container, su una brandina, Chiara racconta le sue emozioni: «Quando passi per Amatrice, quando visiti Arquata tutto si fa chiaro, ti rendi conto che sono morte tante persone. Ti rendi conto che è successa una catastrofe che ha sventrato case, che ha ridotto tutto in polvere e sassi, che ha lasciato tante persone senza lavoro, senza soldi e senza più voglia di credere nel futuro. Per caso è accaduta là. Avrebbe potuto essere qui. Abbiamo incontrato una realtà difficile da immaginare al caldo della propria casa. Questo viaggio è stato terapeutico, mi ha aiutato a ritrovare la misura della realtà».

Emidia e Giacomo, una coppia di Campo d’acqua,  incontrata per caso, colpisce le Api di carta. La loro è una storia come tante, laggiù. È la storia di tutti, o quasi. Due figli, un lavoro che il primo terremoto ha inghiottito insieme alle macchine dell’azienda, una casa che ha superato le scosse del 24 agosto e si è arresa a quelle del 30 ottobre. Settimane in tendopoli e ora ospiti in un agriturismo, un sussidio di 600 euro al mese dallo Stato, la voglia di ricominciare ma senza sapere da dove e quando.

Un dove che potrebbe essere l’hotel Brindor di Poirino, un quando che potrebbe portare la data del 2 dicembre. Per quella sera, infatti, le Api di carta hanno organizzato una cena spettacolo per raccogliere fondi a favore delle persone colpite dal terremoto. Ospiti d’onore saranno due stelle di Telecupole, Sonia de Castelli e Piero Montanaro, ma anche diversi amministratori comunali di Arquata del Tronto e di altri paesi colpiti dal sisma e, forse, Emidia e Giacomo, che le giovani mamme delle Api di carta hanno invitato. La loro quale prima, forse, di molte altre famiglie, quale sincera, immediata risposta alla richiesta del sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, che alle Api roerine qualche ora prima aveva detto: «Abbiamo necessità di ricostruire il tessuto sociale, di non essere dimenticati, di non influenzare i bambini con la nostra tensione, di portar loro speranza, di farli sentire sicuri, se voi voleste ospitarli anche solo per qualche giorno, sarebbe un regalo enorme». Perché all’appello, ancora una volta, Chiara, Manuela e le altre Api di carta hanno risposto: «Noi ci siamo!»

Ecco una fotogallery del loro viaggio

 

 

Banner Gazzetta d'Alba