Supera i 500 mila euro il rosso dell’Enoteca regionale del Roero

L'Enoteca del Roero scommette sulla Biteg e sul turismo natalizio

CANALE L’attività di rilancio, avviata con l’ingresso dell’amministratore unico Pier Paolo Guelfo, non salva l’Enoteca regionale del Roero dalla scure del testo unico Madia, che pone in liquidazione cinquemila società partecipate, tra cui l’ente roerino.

Per l’Enoteca canalese, in qualità di partecipata con un fatturato inferiore a un milione di euro, si erano aperte due strade: la fusione con altri enti o lo scioglimento. Pertanto, entro aprile, l’Enoteca del Roero, intesa come società consortile, cesserà di esistere, lasciando il posto a una nuova associazione che inizierà il suo percorso da capo e avrà le stesse funzioni dell’attuale Enoteca.

Debiti da saldare entro aprile

Ma le amare sorprese non finiscono qui. La riforma Madia obbliga i soci a saldare, in fase di liquidazione, tutti i debiti che, per l’Enoteca, paiono essere molto onerosi. «Saremo più precisi nei prossimi giorni quando andremo a definire la certificazione del debito che sarà inoppugnabile», ha spiegato Marco Perosino, presidente dei sindaci della sinistra Tanaro, «ma da una prima analisi i 18 Comuni, in qualità di soci, dovranno saldare un rosso di 500.000 euro. Era da anni che la situazione non andava bene», si sfoga Perosino, «ma c’era una sorta di cordone di protezione e ci sono voluti diversi anni per esaminare alcune questioni e cambiare».

Nel numero 42 di Gazzetta, già in edicola, i dettagli della riforma Madia e le conseguenze per l’ente roerino.

Sul numero 43 di Gazzetta, che uscirà martedì 15 novembre, le interviste esclusive a Marco Perosino, Pier Paolo Guelfo, Renato Maiolo e ad altri sindaci della sinistra Tanaro che, entro sei mesi, saranno chiamati a ripianare l’ingentissimo deficit dell’Enoteca.

Elena Chiavero

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