Infrastrutture: la Granda resta incompiuta

Giovanni Monchiero torna a interrogare il ministro Delrio sull'Asti-Cuneo
Oggi a Cherasco l’autostrada finisce… in un campo.

L’Associazione trasportatori (Astra) ha discusso molto della Asti-Cuneo

CONVEGNO Il convegno “La Granda incompiuta, la viabilità che non c’è” è stato ospitato domenica 4 dicembre dall’Albergo dell’Agenzia di Pollenzo. Il dibattito è stato organizzato in occasione dell’assemblea annuale dell’Astra (Associazione trasportatori) di Cuneo, per cercare di fare il punto su alcune problematiche inerenti all’autotrasporto della provincia.

In particolare, sono stati discussi tre temi: la questione della mancata realizzazione del tratto autostradale Asti-Cuneo, i problemi di transitabilità sulla statale 21 al Colle della Maddalena, il cantiere al tunnel del Tenda.

Durante la tavola rotonda sono intervenuti Valter Bortolan, capocompartimento dell’Anas, Paolo Milanesio, addetto alla comunicazione dell’Assessorato ai trasporti della Regione Piemonte, e gli imprenditori Domenico Monge e Diego Pasero.

Gli ospiti si sono confrontati a lungo sul nodo dell’austrada A33 Asti-Cuneo, punto nevralgico della viabilità nelle Langhe, dove l’Astra Cuneo ha recentemente inaugurato una sede (in corso Bra 30/1 ad Alba).

L’Astra ha illustrato le tre opzioni messe in campo per trovare una soluzione. La più probabile – ma anche la più lunga in termini di tempi di realizzazione – è attendere la pronuncia della Commissione europea, che potrebbe accogliere o meno le richieste di proroga della concessione da parte del gruppo Gavio, per concludere il cantiere secondo il progetto originario, che prevede una galleria a doppia canna nella collina di Verduno.

La seconda possibilità riguarda un nuovo progetto a una sola canna, la tangenziale di Cuneo a due corsie come una normale tangenziale, e una proroga breve (non ventennale, ma per sei anni) al gruppo Gavio per la concessione di alcuni tratti autostradali del Nord Italia. In questo caso i costi economici sarebbero minori ma, anche qui, si dilaterebbero i tempi legati alla riproposizione del nuovo progetto.

Infine, si potrebbe realizzare una bretella che consenta il collegamento tra l’autostrada A33 interrotta e la provinciale 7, scorrendo lungo il Tanaro nei pressi della diga Enel. Questa alternativa potrebbe rappresentare una strategia efficace per affrontare l’emergenza viabilità senza un eccessivo dispendio economico.

Guido Rossi, segretario di Astra Cuneo e moderatore dell’incontro di domenica, ha ribadito: «L’Asti-Cuneo è da sempre al centro dell’associazione. Adesso ciò che conta è trovare una soluzione in tempi brevi, che possa accontentare le attività produttive del settore».

Fabio Dellavalle

«Il territorio deve essere unito»

L’assessore regionale ai trasporti Francesco Balocco sul tema dell’Asti-Cuneo commenta: «Bisogna perseguire tutte le ipotesi sul tavolo, a condizione che sia il concessionario (e non la collettività) a sostenerne i costi e che non si debba ripartire da zero con le progettazioni, altrimenti si rischierebbe di rimandare ulteriormente l’inizio dei lavori che da troppo tempo il territorio aspetta. In tal senso occorre attendere il pronunciamento della Commissione europea sull’ipotesi di permettere al gruppo Gavio una proroga dei termini della concessione, in cambio della realizzazione del tratto mancante da Cherasco ad Alba, sia pure nella versione ridotta che prevede la galleria sotto Verduno a una canna sola».

Conclude Balocco: «Se questa soluzione dovesse essere ritenuta non praticabile, restano aperte altre ipotesi. Fondamentale però che il territorio, nell’ambito del tavolo di monitoraggio costituitosi presso la Provincia di Cuneo, non si divida in polemiche e rivendichi compatto l’urgenza di una soluzione. La caduta del Governo Renzi non aiuta certo, dopo che il ministro Delrio aveva garantito una risposta entro la fine dell’anno».

f.d.

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