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Le ordinanze anti fuochi causano danno al settore pirotecnico

Le ordinanze anti fuochi causano danno al settore pirotecnico

La Pirotecnica Astesana è un’azienda del settore pirotecnico che opera nell’Albese e nell’Astigiano. Nei giorni scorsi ha scritto una lettera a tutti i sindaci della Provincia di Cuneo per ricordare loro che la legge italiana con le regole di omologazione per la vendita al dettaglio stabilisce quali sono gli articoli priotecnici che presentano caratteristiche di sicurezza tali da non poter rappresentare un rischio per l’incolumità pubblica, nonché un livello di rumorosità non nocivo per la salute umana o animale.

«Il numero sempre crescente di ordinanze anti fuochi artificiali emanate dalle amministrazioni comunali nel periodo di fine anno ha raggiunto livelli tali che, in occasione del capodanno 2015/2016, moltissimi operatori del settore hanno subito gravissime perdite economiche, date le vendite scarsissime, cagionate dal timore, da parte dei privati acquirenti, di incorrere in sanzioni per il semplice acquisto di articoli del tutto legalmente vendibili ed utilizzabili anche da parte dell’ utente amatoriale», spiegano dalla Pirotecnica Astesana.

Ordinanze illegittime

Inoltre viene ricorda che le ordinanze estese a tutto il territorio comunale e a tutte le categorie di prodotti pirotecnici «sono da ritenersi alla stregua dell’illegittimità, dal momento che non esistono normative o circolari che ne giustifichino l’adozione; al di là delle motivazioni, tra l’altro, ne sono contestabili anche le modalità; spessissimo, infatti, vengono emanati proprio a ridosso del 31 dicembre, senza quindi neppure concedere la possibilità di poter fare osservazioni o ricorrere agli organi preposti (come la Prefettura o il Tar) per richiederne l’eventuale annullamento, ove ne fossero ricorsi i presupposti». Alla lettera sono state allegate anche alcuni documenti rilasciati da diverse prefetture italiane che sottolineano come i provvedimenti di divieto dei sindaci non siano in linea con le loro competenze specifiche.

La lettera inviata ai sindaci si conclude con un invito «a fare il possibile per vigilare e sanzionare eventuali comportamenti lesivi dell’ordine e del decoro pubblico, e soprattutto a istruire la popolazione su di un uso responsabile e rispettoso dei fuochi artificiali, sul rispetto delle prescrizioni di sicurezza indicate sull’etichetta di ogni artificio, e sull’ obbligo di acquisto di articoli omologati presso le rivendite autorizzate; tutto questo, però, concedendone nel contempo l’utilizzo a chi lo voglia nei luoghi e nei modi adatti».

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