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Le riviste statunitensi amano il Barbaresco

Le riviste statunitensi amano il Barbaresco

VINO  Nel mondo del vino questo è il tempo delle valutazioni e delle classifiche redatte da varie riviste americane. Ha fatto scalpore nei giorni scorsi la notizia che il Barbaresco Docg Asili 2011 è stato classificato al quinto posto nella lista dei 100 migliori vini al mondo redatta da Wine spectator, la più prestigiosa rivista statunitense. Si è parlato di riscossa del vino cooperativo, di grande risultato del Barbaresco e, per suo tramite, del vino piemontese.

Per chi conosce la tradizionale serietà con cui si lavora in questa cantina (sia nelle vigne grazie alla meticolosità di una sessantina di soci viticoltori, sia in cantina grazie alla professionalità dello staff tecnico e di quello organizzativo) la sorpresa è stata minore. Da tanto tempo siamo convinti che i vini della Produttori possano competere con tutti in giro per il mondo, soprattutto quando le degustazioni si conducono con onestà e chiarezza.

Cionondimeno, questo riconoscimento al Barbaresco Asili 2011 della cantina di Barbaresco ci ha fatto immenso piacere, perché premia una struttura produttiva che non si è mai affidata al fanatismo dei guru del vino, ma ha affidato la sua filosofia produttiva alla serietà e al lavoro costante.

Crediamo, però, che questo quinto posto nella classifica dei top hundred sia anche un bel riconoscimento per il Barbaresco, un vino che fa meno scalpore di altri, ma che grazie al pragmatismo delle sue aziende dispone di un grande equilibrio tra dimensione della produzione e ampiezza del mercato. Dei 100 vini selezionati, quelli italiani sono 18, con una buona prevalenza per la Toscana, seguita subito dal Piemonte, che, oltre alla Barbaresco Asili della Produttori piazza due Barolo Bricco delle viole: quello di Mario Marengo al quindicesimo posto e quello di Aldo Vajra al trentaseiesimo.

I riconoscimenti alla qualità del Barbaresco non sono giunti solo da Wine spectator. Un’altra rivista americana, The wine enthusiast, ha pubblicato le sue tre classifiche, quella dei cosiddetti best buy, ovvero dei 100 vini da acquistare subito; quella dei 100 vini da conservare in cantina e quella dei 100 vini top tra quelli degustati nel 2016. Gli esperti di The wine enthusiast, nel 2016, hanno degustato 22mila vini da tutto il mondo e, sincronizzando il punteggio ottenuto da ognuno con il prezzo del medesimo negli Usa, hanno stilato una particolare classifica che potremmo definire dei 100 vini con il miglior rapporto qualità-prezzo.

Anche stavolta, il Barbaresco è sugli scudi: in questa classifica ci sono 16 vini italiani, cinque dei quali piemontesi, tutti di Langa. Il Barbaresco ottiene due posti con il Sanadaive 2013 dell’azienda agricola Adriano Marco e Vittorio di San Rocco Seno d’Elvio e con il Montestefano 2011 ancora della Produttori del Barbaresco. Gli altri piemontesi selezionati sono il Barolo 2012 Acclivi di Burlotto di Verduno e due Moscato d’Asti 2015, quello di Paolo Saracco e di Aldo Vajra.

Giancarlo Montaldo

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