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Taglio robot guarda al mercato globale con nuovi soci canavesi

Taglio robot guarda al mercato globale con nuovi soci canavesi
Guido Negro, titolare e fondatore della Taglio robot, al centro, insieme ai suoi collaboratori

CERESOLE Ceduto dal titolare, Guido Negro, il 50 per cento delle quote
Non sono certo gli anni d’oro del settore metalmeccanico italiano, soprattutto per le piccole realtà, per quanto radicate e apprezzate sul territorio.

«Non è un buon periodo: c’è immobilità, dovuta alla carenza di investimenti», spiega Guido Negro, proprietario di Taglio robot, azienda di Ceresole specializzata nella progettazione e nella costruzione di macchinari e particolari meccanici nei settore più diversi, dall’automobilistico al dolciario, passando per l’aeronautico.

«Siamo una piccola realtà, con 15 dipendenti. Lavoriamo per conto terzi. Operare in numerosi settori, ci ha consentito di sopravvivere. Taglio robot è nata trent’anni fa, dall’iniziativa di sette soci, che nel tempo si sono ritirati per ragioni di età. Raggiunti i 65 anni e dato che i miei figli hanno preso strade diverse, ho iniziato a valutare le varie possibilità», ha aggiunto Negro. Di qui la scelta di cedere il 50% delle quote a Cabi, azienda di Vauda Canavese, con oltre 100 dipendenti.

Il titolare della ditta ceresolese chiarisce: «Grazie a conoscenze comuni, sono entrato in contatto con Cabi, con la quale è stato concluso l’accordo definitivo».
Negro è speranzoso per il futuro: «L’obiettivo è ampliare e sviluppare l’azienda. Continuerò a lavorare per i prossimi due o tre anni, in modo tale che il passaggio sia graduale, ma, vista la situazione, è giusto lasciare spazio ai giovani».
Fulvio Cibrario è l’amministratore delegato di Cabi: «La partnership con Taglio Robot ci permetterà di ampliare e diversificare l’offerta ai clienti, con lavorazioni di particolari meccanici in settori diversi dal’industria automobilistica, in cui operiamo da sempre».
Cibrario aggiunge: «Mio fratello Luca e io abbiamo raccolto il testimone da nostro padre, con l’obiettivo di sviluppare la società, che già operava a livello internazionale. In tal senso verte l’incontro con Taglio robot, un’azienda più piccola della nostra ma ben condotta e apprezzata dai clienti».

L’accordo è stato costruito e portato avanti da Pier Francesco Biglione, in veste di consulente finanziario: «L’accordo tra le due aziende piemontesi dimostra che si possono realizzare sinergie competitive senza bisogno di ricorrere a investitori orientali. Questa operazione è perfetta sotto il profilo della potenzialità delle aziende, del prodotto e, non ultimo, del lavoro».

Biglione volge uno sguardo sulla situazione albese, dove, sostiene «ci sono ottime realtà, sane e virtuose, ma spesso troppo piccole per competere a livello globale. Si ha, al contempo, il timore di approcciarsi in modo costruttivo a operazioni sul capitale, come l’ingresso di un socio, che potrebbe aprire le porte a nuovi sviluppi. In questo caso, la cordialità e la professionalità delle parti hanno determinato il successo dell’operazione, anche grazie alla fiducia accordata dalla banca Crs».

Francesca Pinaffo

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