«Volevo fare il pasticcere: forse è arrivato il mio momento. Ma al fondo, al di là di questo sogno, rimane una domanda, quella che ogni imprenditore si fa tutte le mattine guardandosi nello specchio: Ce la farò? Ce la faremo anche oggi? Dentro le preoccupazioni, dentro l’impegno sempre vivo, a spronarti a continuare è la coscienza che altri, prima di te, hanno rischiato tutto. Hanno avuto il coraggio di avere paura».
Questo l’epilogo del libro “Volevo fare il pasticcere” scritto da Alberto Balocco e Adriano Moraglio sulla famiglia Balocco.
Un libro nel quale vissuti personali e familiari, quadro storico e andamento dell’impresa si intrecciano tra loro.
Una storia affascinante che l’imprenditore e il giornalista racconteranno ai 150 pasticceri di Galdus giovedì 26 gennaio alle 15 all’auditorium Galdus (via Pompeo Leoni 2 a Milano).
Si tratta della prima tappa di una giornata milanese, cui farà seguito, alle 18.30, un secondo appuntamento, destinato al pubblico adulto al Mondadori Multicenter Duomo (Piazza Duomo 1 a Milano).
“L’intelligenza del fare”.
La presentazione si inquadra all’interno di una serie di occasioni di confronto con personaggi della cultura e dell’impresa, nell’ambito del Premio Galdus che, nell’edizione 2016-2017 si sviluppa attorno al tema L’intelligenza del fare.
A proposito della giornata dedicata al volume, Diego Montrone, presidente Galdus, afferma: «Sono spesso incuriosito dalle storie delle imprese, perché qualsiasi sviluppo viene sempre dalla capacità di fare memoria di chi ci ha preceduto. Questo andare all’origine ci permette al tempo stesso di riconoscere e di innovare: e questo vale anche per Galdus, che è nata per accompagnare al lavoro le persone.
Lo stiamo ancora facendo dopo 25 anni, con altri strumenti e altre modalità. Oggi stiamo sperimentando l’esperienza dell’apprendistato che offre ai giovani, tra i 15 e i 25 anni, anche la possibilità di conseguire un titolo di studio in un percorso misto scuola-impresa».
