Un comitato scientifico per difendere la “tonda gentile”

Nocciole: incontro su denominazione e sul caso-fascette

NOCCIOLE Un comitato scientifico per la difesa della nocciola è stato ufficialmente costituito e presentato la scorsa settimana a Santo Stefano Belbo. L’iniziativa, che rientra nell’attività dell’Osservatorio sulla proprietà industriale e intellettuale nel settore vitivinicolo e delle tecnologie enoalimentari, è stata commissionata dall’unione montana Alta Langa per analizzare le problematiche emerse dopo l’introduzione della denominazione “tonda gentile delle Langhe”, da parte del Ministero delle politiche agricole nel nuovo registro nazionale delle varietà di piante da frutto.

L’introduzione del termine “Langhe” per definire la piantina ha creato una situazione paradossale: tale denominazione infatti può contraddistinguere le produzioni di qualunque regione italiana, ma non quelle del Piemonte poiché il disciplinare della nocciola Piemonte Igp prevede l’uso esclusivo della dicitura “tonda gentile trilobata”.

Un comitato scientifico per difendere la “tonda gentile”
I componenti del comitato scientifico costituito a Santo Stefano Belbo.

Il comitato scientifico è formato dagli avvocati Paola Gelato, Vittorio Merlo e Luisa Pesce, dai tecnici Piercarlo Fenoglio (Coldiretti), Ivan Rogati (Cia), Antonio Marino (Confagricoltura) e Nicoletta Ponchione (Confcooperative), da Flavio Borgna (presidente dell’ente Fiera della nocciola) e da Sergio Lasagna del Consorzio per la valorizzazione e la tutela della nocciola Piemonte.

«Grazie all’Osservatorio, il nostro impegno sarà massimo per tutelare un prodotto che ci rappresenta ed è parte della nostra identità», dice Luigi Genesio Icardi, sindaco di Santo Stefano Belbo e assessore in unione montana.

Calca la mano l’europarlamentare Alberto Cirio: «Abbiamo tentato con le vie istituzionali e politiche di far cambiare idea al ministero, ma non essendoci riusciti non c’è rimasta altra via che la giustizia amministrativa». Per questo motivo, il 27 dicembre, è stato depositato un ricorso al Tar del Lazio. Conclude Cirio: «Siamo fiduciosi di poter ottenere la sospensiva per interrompere immediatamente la vendita di piantine con il nome “Langhe” in tutta Italia».

Fabio Gallina

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