Interrogazione di Mino Taricco sulla bonifica del sito Acna

Interrogazione di Mino Taricco sulla bonifica del sito Acna

VALLE BORMIDA E’ stata presentata al Ministero dell’ambiente un’interrogazione relativa alla situazione dell’ex Acna di Cengio. Primo firmatario è Mino Taricco insieme ai colleghi Raffaella Mariani, Cristina Bargero, Maria Luisa Gnecchi, Francesco Prina, Umberto D’Ottavio, Enrico Borghi, Chiara Gribaudo, Assunta Tartaglione, Sabrina Capozzolo, Eleonora Cimbro e Gessica Rostellato. Al centro dell’interrogazione, lo stato della bonifica e il risarcimento per il danno ambientale.

Spiega Taricco: «Comitati di cittadini insieme ad alcune associazioni ambientaliste, hanno espresso serie preoccupazioni sugli interventi di bonifica che avrebbero escluso alcune aree, segnalando inoltre la preoccupazione per la presenza nell’area di circa 4 milioni di metri cubi di rifiuti tossici. A marzo 2011, la Commissione europea aveva inviato all’Italia un parere motivato nell’ambito della procedura di infrazione del 2009 e nel luglio del 2014 aveva inviato una lettera di messa in mora complementare per contestare la violazione della direttiva sulle discariche nella messa in sicurezza permanente nella zona A1. Le autorità italiane hanno ribadito che l’intervento non era la realizzazione di una discarica, bensì una bonifica e messa in sicurezza del sito di Cengio tramite confinamento permanente dei rifiuti dell’area A1. Al momento, risulterebbero ultimati gli interventi di confinamento e i conferimenti, mentre le operazioni di capping finale previsto non sarebbero ancora state ultimate e l’opera non sarebbe collaudata».

Aggiunge Taricco: «Permangono forti dubbi sulla situazione del sito e per l’area Bazzaretti, nel comune di Saliceto, per la quale il Ministero dell’ambiente prescrisse nel 2008 la messa in sicurezza. Inoltre, le recenti alluvioni hanno reso evidente la fragilità del sito, rilanciando preoccupazioni a causa degli odori sgradevoli. La Comunità montana Langa astigiana-Val Bormida ha trasmesso alla Regione un ordine del giorno in cui si chiede di procedere alla nomina di esperti per la quantificazione del danno ambientale, per arrivare a risarcire la Regione Piemonte col 75% del risarcimento previsto e far sì che le risorse vadano a beneficio della Valle Bormida, in proporzione rispetto alla vicinanza dei Comuni al sito ex ACNA. Ma sia la procedura per il riconoscimento del danno ambientale che il riparto tra territori parrebbero fermi».

L’interrogazione chiede se il Ministero non reputi necessario sollecitare l’ultimazione dei lavori previsti per la bonifica e la messa in sicurezza dell’area A1 e se non ritenga opportuno far realizzare un adeguato piano di monitoraggio e analisi per verificare la pericolosità delle sostanze presenti nell’area industriale e nelle aree limitrofe. Chiede inoltre di verificare l’iter della procedura per il risarcimento del danno ambientale e di far sì che sia rispettosa della ripartizione concordata tra i territori delle regioni Liguria (25%) e Piemonte (75%), oltreché tra i territori delle stesse regioni, sulla base del danno realmente subito.

 

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