C’era una volta Studio uno. La fiction Rai ricorda il varietà ideato dall’albese Guido Sacerdote

Guido Sacerdote (al centro) nel corso di una trasmissione televisiva con Mina
Guido Sacerdote (al centro) nel corso di una trasmissione televisiva con Mina

Lunedì 13 e martedì 14 febbraio 2017, Rai1 trasmetterà in prima serata la fiction C’era una volta Studio uno, dedicata al varietà ideato e diretto dall’albese Guido Sacerdote, che cambiò negli anni Sessanta la storia della televisione italiana.

Per la realizzazione della mini serie gli autori hanno attinto informazioni anche dal volume Alba – Broadway solo andata: Guido Sacerdote un albese nel mondo dell’etere, curato nel 2004 dal professor Franco Alessandro Fava che, l’anno successivo, in appendice all’edizione di Infinity festival, venne  tradotto, con la regia di Pier Mario Mignone, in un documentario biografico.

Guido Sacerdote (1920-1988), farmacista con attività in corso Langhe, di famiglia di origine ebraica, trovò rifugio alle persecuzioni grazie alla solidarietà espressa da alcuni albesi. Dopo la liberazione divenne uno degli animatori teatrali più attivi in città. Con Pinot Gallizio e Beppe Fenoglio, al Circolo sociale di Alba mise in piedi una compagnia di attori dilettanti, organizzando degli spettacoli di intrattenimento molto seguiti negli anni del secondo dopoguerra.

All’inizio degli anni ’50 lasciò la professione di farmacista per seguire la lunga e proficua carriera nella televisione che stava nascendo.

Commenta l’assessore alla cultura Fabio Tripaldi: «Nel 2016 l’amministrazione comunale di Alba ha voluto dedicare a Guido Sacerdote, pioniere della televisione e talent scout, l’arena esterna del Teatro Sociale Giorgio Busca, in piazzetta Torino. L’intitolazione, su parere unanime della commissione toponomastica cittadina presieduta da Antonio Buccolo, raccolse le indicazioni dell’ex presidente e storico albese Giulio Parusso».

Se ne parlerà diffusamente su Gazzetta d’Alba del 7 febbraio

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