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Con Paolo Tibaldi impariamo il significato del termine piemontese “Bacialé”

Paolo Tibaldi con Gazzetta per imparare ad "Abitare il piemontese".

ABITARE IL PIEMONTESE

Bacialé: sensale, mediatore di matrimoni

Deve ‘n basìn, alé! Basla alé – Basla alé – Basla alé – bacialé!!

Potrebbe essere questa l’origine della parola “bacialé”, il cui compito era quello di trovare una ragazza adatta ad un ragazzo non ancora sposato; una volta monitorata la faccenda, ne parlava con i rispettivi genitori che, se d’accordo, andavano a vedere il cosiddetto “esse”, cioè la consistenza economica, il grado di benessere dell’altra famiglia (sempre accompagnati dal bacialé).

Se la famiglia amica del bacialé approvava, si procedeva con lo sposalizio, seppur contro voglia dei due sposi…molte volte anche in età troppo prematura. Tutto dipendeva dalla necessità e dall’urgenza di maritarsi: quanti matrimoni combinati “al galoppo” per i più svariati motivi?

Era, dunque, un vero e proprio mestiere in epoche di mestieri plurimi: il bacialé frequentava fiere e mercati, portando spesso un segno distintivo (come un fazzoletto rosso al collo, o una cravatta dello stesso colore) e chi era interessato a cercar consorte per sé o per i propri figli, non trovandolo con altri mezzi, si rivolgeva discretamente a lui, cominciando così tutta la trafila, fino al occhiolino “occhiolino” dopo il fatidico “sì” pronunciato dai due sposi… come ci ricorda una splendida canzone di Simona Colonna, intitolata appunto “Bacialé”.

A sposalizio avvenuto, il bacialé riceveva un dono per il buon fine della mediazione interfamiliare, che variava a seconda delle richieste, della stagione, delle abitudini: un cappotto, un cappello, una mantella, un gilet o l’equivalente in denaro o in natura. Tra i sinonimi di “bacialé”, ricordiamo: “amnào” o “rablào”. Esistono le più svariate e romantiche storie di bacialé. Chi non ne ha mai conosciuto uno sulle nostre colline?

Pare che il mestiere di bacialé fosse riservato agli uomini: le donne (ȓa bacialéra), avevano fama di poco di buono, mezzane, ruffiane. Del resto, tutti sappiamo che il sistema di trovar consorti per un tramite è tutt’altro che superato: siti, rubriche e altro; semmai non c’è più bisogno di fazzoletti rossi o cravatte, ma la sostanza resta… e come!

Paolo Tibaldi

 

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