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Con Paolo Tibaldi impariamo il significato del termine piemontese “Rabadan”

Con Paolo Tibaldi impariamo il significato del termine piemontese "Rabadan"

RABADAN

Rabadan: Baccano, bagordi. Anticaglia inutile o mal ridotta

Eccoci davanti ad una parola epica, dal significato bivalente; trattasi di nome, valevole sia al singolare, sia al plurale, sia al maschile, sia al femminile, riferito a persone oppure a oggetti… Insomma, una delle parole più universali del piemontese.

Il suo significato è tendenzialmente dispregiativo, giacché indica la scarsa utilità, la presunta obsolescenza di qualcosa o qualcuno: un’anticaglia che serve a dar più danno che profitto.

Quante volte abbiamo sentito i nostri vecchi dirlo di sé stessi, oppure nominare la famosa stanza contenente tutte le cianfrusaglie che sembra un peccato buttar via? La mitica “stansia dij rabadan”, detta anche “stansia dëȓ malardriss”.

Secondo alcuni, Rabadan richiama anche la festa islamica del Ramadan. Tale rito prevede infatti il digiuno e la preghiera durante le ore del giorno, mentre al calar del sole ci si può dedicare al cibo, in un ambiente di festa e canti. I crociati provenienti dal nord Italia sarebbero stati tanto colpiti da questa parte della festa religiosa, da chiamare Rabadan ciò che concerneva il baccano ed i bagordi.

Il termine Rabadan può però avere un ulteriore significato: esso sta anche ad indicare una persona mal ridotta e a cui mancano le forze, come, appunto, chi digiuna.

Questo termine è altresì utilizzato nella Lombardia occidentale. Addirittura in Svizzera, il carnevale di Bellinzona,viene proprio chiamato Rabadan, rifacendosi chiaramente alla sua accezione di baccano, bagordi.

Come molti di voi sapranno, il piemontese è una lingua che ha lo stesso ceppo linguistico del francese, catalano, sardo e romeno (senza necessità di derivare da nessuna di queste); tanto è vero che nelle campagne catalane, intorno a Barcellona, la parola Rabadà viene pronunciata, e rappresenta la persona che aiuta il pastore nella sua attività quotidiana.

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