Ultime notizie

Il nuovo hospice del Santo Spirito ha accolto i suoi primi pazienti

Il nuovo hospice del Santo Spirito ha accolto i suoi primi pazienti

BRA Quello che colpisce del nuovo hospice braidese è il clima di calma e serenità che si respira al suo interno. Inaugurato il 20 gennaio, ha già accolto dieci pazienti. Il primo dei quali, un signore braidese, dopo qualche giorno di degenza per sottoporsi alle cure palliative è stato dimesso. A seguire un albese, altri braidesi e pazienti residenti nei Comuni dell’Asl Cn2.
Dotato di otto “unità residenziali” attrezzate con il posto letto meccanizzato per il degente, quello per il familiare che lo accompagna, un angolo frigo, un televisore e un bagno, è gestito da una squadra di persone seriamente preparate e molto motivate per lavorare in un ambiente che accoglie degenti nel loro fine vita. Il direttore, dottor Gianfranco Ghiberti, coadiuvato dal collega Roberto Burello, coordina uno staff formato dalla caposala Maria Pia Bona, da sei infermiere professionali, sei Oss, due psicologhe e due fisioterapiste. Prevista anche la presenza del cappellano del Santo Spirito e di altre autorità religiose, per ospiti di fede non cattolica.

Terapie del dolore

Spiega il direttore: «L’accettazione del paziente è subordinata alla richiesta del medico di base (od ospedaliero) e dal consenso del malato. Dopo un primo nostro contatto, avviene il ricovero. Che ha la finalità di accompagnare, nella maggior parte dei casi, il paziente al fine vita, con appropriate terapie del dolore e con tutta la necessaria assistenza che in situazioni così gravi è richiesta».
Al fondo del corridoio, un albero, che ha numerose mani di carta appese ai suoi rami. Spiega la caposala Bona: «Questo è l’albero della vita, il nostro simbolo. L’hospice è infatti un ambiente in cui si viene per vivere, sostanzialmente. Le manine hanno pensieri sulla vita scritti dai bambini. Chiederemo anche ai pazienti di lasciarci un ricordo».
Conclude il dottor Ghiberti: «Abbiamo predisposto un angolo ristoro (specialmente per i familiari) e una biblioteca. Da noi le visite si effettuano senza orari e sono ammessi anche i piccoli animali domestici, che spesso aiutano il paziente a sentirsi maggiormente a suo agio».
Valter Manzone

Banner Gazzetta d'Alba