Lago San Biagio: i pescasportivi sperano nella vicina riapertura

Lago San Biagio: i pescasportivi  sperano nella vicina riapertura

POST ALLUVIONE Lago San Biagio, tre mesi dopo. Gazzetta torna nell’area spazzata via in pochi minuti nella mattinata del 25 novembre scorso durante la piena del Tanaro, arrivato a 6 metri e 14 centimetri di altezza. Se la città ha retto alla furia delle acque così non si può dire del laghetto alle porte di Alba, punto di riferimento per centinaia di amanti della pesca sportiva, cancellato da una montagna di fango.

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Un recente immagine dell’area del Lago San Biagio.

Fin dalle prime ore ad attivarsi sono stati i soci, oltre al consigliere Emanuele Bolla che ha portato le istanze dei pescasportivi all’attenzione del Municipio. Piazza Duomo è intervenuta con un contributo di duemila euro, non sufficiente al ripristino del lago e in particolare della sponda più vicina al fiume.

Francesco Ghignone, per tutti Franco, è il presidente degli Sportivi della pesca albesi, nel Consiglio direttivo dalla fondazione di fine anni Settanta, spiega: «Fin dalle prime ore ci siamo rimboccati le maniche per ripristinare la situazione, in modo particolare per la sede dell’associazione, dove ogni giorno decine di associati avevano un punto di riferimento e oltre venti anziani si trovavano per stare in compagnia».

Il presidente aggiunge: «La prima stima dei danni era impietosa: tra i 200 e i 300mila euro. La strada più semplice sarebbe stata quella di chiudere e cancellare oltre 40 anni di storia, ma abbiamo deciso di provarci e oggi restano lavori per meno di 20mila euro. Speriamo che le istituzioni possano intervenire e aiutarci a ripristinare del tutto l’unica infrastruttura danneggiata dall’alluvione del 2016».

L’obiettivo di Ghignone e dei 130 tesserati e 200 pescatori con tessera giornaliera che animavano il lago San Biagio è di riaprire all’attività pescasportiva entro la fine di marzo: «Se oggi possiamo sognare una data è grazie al grande lavoro dei volontari dell’associazione, ma anche di Banca d’Alba che ci ha donato i mobili e le scrivanie, di Zoolandia che ha pensato alle sedie e alla ditta Brandino e Magliano di Alba che gratuitamente ha prestato mezzi e operatori per sgombrare il fango. Nei primi giorni dopo l’alluvione il Comune è intervenuto in modo repentino per ripristinare la recinzione e mettere in sicurezza il lago. Per questo ringrazio gli uffici e l’architetto Daniela Albano, con l’auspicio che gli interventi possano essere completati».

Marcello Pasquero

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