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Alba: c’è un bel tesoretto da 653mila euro per scuole, strade e corsi d’acqua

L'alluvione dell’autunno scorso fa da spinta per opere sui torrenti

ALBA Ammonta a 653mila euro la cifra che l’Amministrazione Marello potrà spendere per la città, in particolare per l’edilizia scolastica e per “riparare” strade e torrenti.
Nel commentare la vicenda l’assessore ai lavori pubblici Alberto Gatto esulta: «Qualche mese fa avevamo richiesto al Governo di poter utilizzare risorse disponibili nel nostro avanzo di amministrazione, fino a oggi “congelate” dai vincoli finanziari imposti a livello statale. Il 15 marzo è arrivata la conferma: potremo realizzare interventi cruciali per lo sviluppo cittadino, operazioni prima impensabili a causa del piano nazionale di contenimento della spesa».

Edilizia scolastica

In particolare l’Amministrazione comunale dedicherà 508mila euro a interventi di edilizia scolastica, suddivisi tra la nuova sede del Centro di istruzione per adulti (il secondo lotto di corso Michele Coppino costerà alla città circa 263mila euro), la manutenzione della scuola dell’infanzia Pollicino (250mila euro) e la riqualificazione della palestra e degli spogliatoi della scuola media Macrino (98mila euro).
Altra voce di spesa importante è quella del dissesto idrogeologico. L’Amministrazione interverrà su torrenti e strade per evitare i danni futuri o riparare quelli passati. Quarantamila euro confluiranno verso Altavilla, “ferita” dal maltempo fine 2016. Il versante collinare danneggiato è attraversato dalla strada comunale che collega la strada Alba-Neive con Cascina Reinè. Spiega Gatto: «Abbiamo deciso di eseguire i lavori di messa in sicurezza e consolidamento di parte della carreggiata. Il progetto prevede in particolare la regimazione delle acque e il consolidamento della pavimentazione degli ultimi trenta metri di strada comunale».
Infine, 105mila euro verranno dedicati alla cura del torrente Seno d’Elvio in località Camairama e del torrente Cherasca all’altezza di corso Cortemilia. È previsto il consolidamento dei muri in calcestruzzo e della sede stradale. Conclude Gatto: «È grazie al costante monitoraggio effettuato negli ultimi anni che abbiamo potuto individuare le criticità sulle quali intervenire per limitare danni che si sarebbero potuti verificare, anche a fine 2016 quando il Tanaro raggiunse livelli impensabili».
Matteo Viberti

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