Ultime notizie

Medicina: l’aneurisma rende fragile l’aorta. A colloquio con l’esperto

Tumore: invece dell’intervento preferisce l’omeopatia

MEDICINA La Rete formativa delle chirurgie vascolari del Nord-ovest ha scelto la tenuta di Fontanafredda come sede per uno degli appuntamenti del campus di formazione continua in chirurgia vascolare dedicata ai percorsi, alle modalità di gestione e all’impatto che la patologia dell’aorta addominale ha sui numerosi pazienti che ne sono colpiti. L’incontro fra chirurghi vascolari e anestesisti del Nord-ovest di venerdì 3 marzo ha avuto fra i protagonisti Claudio Novali, direttore del servizio di chirurgia vascolare dell’ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo, che della Rete formativa è direttore, ideatore, promotore e coordinatore, e che abbiamo incontrato per conoscere meglio questa patologia.
Dottor Novali, cosa sono gli aneurismi?
«Dilatazioni delle arterie che tanta paura fanno perché si arriva alla formazione di un’anomalia circolatoria che rende più fragile il vaso, in particolare l’aorta, che qualora si rompa causa gravi complicanze, spesso relazionabili alla morte. Oggi però abbiamo a disposizione anche il trattamento mini invasivo con stent e protesi, oltre alla chirurgia tradizionale che si è ormai evoluta. Al Santa Croce, centro di riferimento provinciale per quest’ambito, ma possiamo a buon titolo dire anche nazionale e internazionale, trattiamo circa 150 pazienti l’anno».
Quanti ne sono colpiti?
«L’aneurisma dell’aorta addominale è una patologia presente con una certa frequenza, coinvolgendo fino al 5% della popolazione oltre i 65-70 anni di vita, soprattutto uomini».

a.r.

Banner Gazzetta d'Alba